EMANUELE GRAFITTI “Guitar Songbook”

Il triestino Emanuele Grafitti – diplomato al conservatorio in chitarra classica (poi specializzato in jazz), premiato anche da Lucio Dalla, attivo in tanti progetti come Canto Libero e 40 Fingers – ha fatto uscire “Guitar Songbook”, ora in vendita e in ascolto streaming gratuito negli store digitali. «Dopo sei dischi a nome mio di brani originali – racconta il chitarrista – volevo confrontarmi per la prima volta con un album di cover. A settembre, un mese libero da lezioni e concerti, ho contattato Davide Rizzatti che possiede il meraviglioso Eccentric Studio a Trieste, e abbiamo scelto per queste registrazioni una tecnica particolare, molto vintage. È un disco di grandi classici che mi rappresenta, con tratti malinconici e momenti solari ed esplosivi».

Grafitti ha qui riarrangiato brani di generi diversi: «Sono tutte composizioni con le quali ho un grande legame affettivo – dice – e che hanno avuto un significato musicale importante per i miei vari momenti di crescita musicale. In apertura, una delle più belle melodie mai scritte, “Nessun Dorma”, probabilmente il brano italiano più conosciuto nel mondo. Segue una rivisitazione di “Breezin’“ di George Benson, chitarrista che mi ha notevolmente segnato quando ho iniziato lo studio della chitarra jazz a tredici anni. Poi ho voluto omaggiare un altro fondamentale, Carlos Santana con la sua “Samba Pa Ti”. Ancora: ho rivisitato Chopin, Beethoven, diversi standard jazz, ma non vi svelerò tutto. Mi piacerebbe molto presentarlo dal vivo in occasioni mirate. Ho già delle date fissate nel periodo estivo in alcuni festival dedicati alla chitarra acustica e classica e stanno arrivando altre occasioni». Anche Grafitti, impegnato nei tour teatrali di Canto Libero e 40 Fingers, ha subito lo stop forzato: «Questo virus ha preso tutti alla sprovvista – riflette –, ha cambiato tutte le carte in tavola del lavoro di mesi e mesi di programmazione. Per il momento siamo fortunati e grazie alla solerzia dell’agenzia con cui lavoriamo (Good Vibrations) siamo riusciti a spostare tutte le date. Quindi niente è perduto. Con i 40 Fingers, salvo imprevisti, nelle prossime settimane saremo comunque impegnati in un tour che ci vedrà suonare nei paesi balcanici tra Serbia, Bosnia, Croazia e Macedonia, penso proprio che non riuscirò ad annoiarmi, sperando che la musica spazzi via i momenti instabili che stiamo vivendo».

 

Elisa Russo, Il Piccolo 1 Marzo 2020

 

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