Emma Morton & The Graces in concerto a Borgo San Rocco (Muggia) il 03.08.18

«A X Factor ho capito cosa non mi piace fare e non mi appartiene» dice Emma Morton, che è stata semifinalista del talent nel 2014, nella squadra di Mika, dove ha presentato il suo inedito “Daddy Blues” pubblicato da Sony Music. La musicista scozzese ha continuato il suo percorso ricevendo premi e riconoscimenti tra cui il Music is Great Award conferitole nel 2015 dal governo inglese, e collaborando ed esibendosi con artisti come Olly Murs, Paolo Nutini, Raphael Gualazzi, Glen Hansard, Gary Lucas, Petra Magoni, Alejandro Escovedo e DJ Molella. È nato poi il progetto Emma Morton & The Graces che mescola roots-rock, soul, jazz, blues e folk scozzese: venerdì alle 21 presentano il loro disco di debutto “Bitten by the devil” a Borgo San Rocco (Muggia), per la rassegna “Hot in the city”, l’ingresso è gratuito.

«Per la prima volta a Trieste, – racconta la cantante – presentiamo il disco uscito a maggio, lasciamo spazio all’improvvisazione, sperimentiamo molto in base all’energia del pubblico, in più proponiamo brani riarrangiati di artisti come Leonard Cohen, Bob Dylan, Nick Cave. L’album è scritto nel mio dialetto scozzese, ci può essere qualche barriera linguistica per il pubblico italiano, la cosa bella del live show è che posso raccontare le storie delle canzoni, così l’audience ha qualche elemento in più per capire e per emozionarsi».

Venerdì la voce potente della Morton sarà accompagnata da Luca Giovacchini (Frank Frost, R. L. Burnside, Guccini) alla chitarra e Diego Sapignoli alla batteria (Nada, Hugo Race, Sacri Cuori, Capossela). Da dieci anni la cantante scozzese dagli occhi di ghiaccio vive in Toscana: «Ero venuta in Italia per cercare un equilibrio tra la mia esistenza e il ritmo della vita, soffrivo di ansia e depressione, ho sempre avuto addosso un senso di oppressione e quando sono arrivata ho lavorato in un agriturismo. Nell’orto ho scoperto un ritmo diverso, ho trovato uno spazio per ripartire investendo un po’ di più amore su me stessa. Ho sentito istintivamente che l’Italia era il posto dove potevo vivere bene. Ho trovato un senso di calore, di protezione, di famiglia che nella Scozia fredda e formale, mi mancava. Sono riuscita a sciogliere la rigidità che avevo addosso». Molti si chiedono se i concorrenti rimangono in contatto con i giudici di X Factor (nel suo caso Mika, Morgan, Fedez, Cabello) dopo la trasmissione: «I rapporti non andavano fuori dal campo della telecamera – precisa Morton – non ho avuto scambi che non fossero filmati con nessuno, eccetto Victoria Cabello, l’unica che ho continuato a sentire, umanamente mi ha colpito molto e come giudice era un pesce fuor d’acqua, una bellissima persona. Sono rimasta amica con diverse persone in produzione, fonici, ingegneri del palco, gente che fa un gran lavoro dietro le quinte. Da autodidatta qual ero, lavorare con Rossana Casale come coach vocale mi è stato utile. Lì ho imparato quello che non mi piace, questo serve per avere un futuro più ricco». Ha trovato un’identità anche estetica, fatta di colori e copricapi: «Dopo X Factor mi sono tagliata i capelli molto corti e non mi trovavo, un giorno ho visto una ragazza africana con un turbante e ho deciso di indossarli, è molto legato ad alcune icone anni 40, è un look contaminato, dall’Africa a Hollywood». Il tour continuerà sia in Italia che fuori: «Inghilterra, Scozia, Germania, Francia… – conclude l’artista italo scozzese – Inoltre stiamo lavorando sul secondo disco e al Festival di Venezia uscirà un film “Saremo giovani e bellissimi” di Letizia Lamartire, in cui canto e compaio».

Elisa Russo, Il Piccolo 03 Agosto 2018

Emma Morton

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