Da martedì torna il festival “Erev/ Layla” con quattro concerti a ingresso gratuito sulla Terrazza del Museo Ebraico in via del Monte, la prenotazione è obbligatoria solo per l’ultima serata del 22 giugno che vedrà come ospite speciale Raiz. L’artista napoletano presenterà, assieme a Giuseppe De Trizio, chitarrista dei Radicanto, brani dei suoi Almamegretta riletti nella dimensione del viaggio. Noto per la sua voce unica e una storia trentennale, fatta di tre Targhe Tenco, una partecipazione a Sanremo nel 2013, collaborazioni da Pino Daniele ai Massive Attack, undici album tra cui le pietre miliari “Animamigrante”, “Sanacore”, “Lingo”, con uno stile dal beat al rhythm’n’blues, dal reggae al funk, fino all’elettronica, alla world music e al pop, senza dimenticare la matrice dub, Raiz, negli ultimi anni si sta dedicando con successo anche alla carriera di attore. Nella serie di culto “Mare Fuori” interpreta Don Salvatore, papà di Ciro e Rosa Ricci, due dei personaggi più amati. «Ormai seguo le onde – dice Raiz, al secolo Gennaro Della Volpe – a volte si alza la musica, altre la recitazione, c’è spazio per tutto. Ora stiamo girando la quarta stagione di “Mare Fuori”, è un lavoro che mi piace molto, sono davvero coinvolto». Il festival, alla sua sedicesima edizione, è promosso dall’Associazione Musica Libera in collaborazione con Museo e Comunità Ebraica di Trieste e Festival Viktor Ullmann (con il contributo della Regione e Le Fondazioni Casali). Il primo concerto si terrà martedì alle 21 con il duo Amoroso-Palumbo, pianoforte e soprano con musiche di autori ebrei definiti “degenerati” in un programma dedicato alla romanza poetica italiana (dall’Infinito di Leopardi musicato da Castelnuovo Tedesco ai versi di Pascoli messi in musica da Liuzzi). Giovedì alle 21 sarà la volta della GOM – Giovane Orchestra Metropolitana nata in sinergia tra associazione Amici della Musica di Mestre Onlus, Comune di Venezia, Scolastico territoriale e Metropolitana di Venezia che eseguiranno musiche di compositori ebrei della Shoà, «è un privilegio per il Festival Viktor Ullmann – spiega il direttore artistico, Davide Casali – avere ospite un’orchestra così giovane che possa affrontare questo repertorio». Martedì 20 giugno si terrà il concerto dei Giovani pianisti della scuola di Pierpaolo Levi in collaborazione con l’associazione Nives Caetani Buzzai. «Anche in questa occasione – commenta Casali – avere degli allievi così giovani che studiano questo repertorio risulta essere molto importante, un vanto per il festival». Giovedì 22 una musica immaginaria mediterranea, meticcia, in un concerto che nasce dall’incontro tra la voce di Raiz e la chitarra di De Trizio. «In un momento storico in cui tutto è ultraparcellizzato, nel mondo del lavoro come nell’arte – dichiara il duo – abbiamo pensato a un’operazione di interazione come questa: una cosa che oggi è desueta ma che era all’ordine del giorno solo l’altro ieri… Ci piace pensare che le espressioni artistiche, benché di varia natura, siano sempre il risultato di interazione e reciproca influenza: e così l’atmosfera di un concerto o di un disco sono spesso il risultato di altri ascolti, di visioni di film o contemplazione di opere di arte figurativa, oltre che naturalmente del personale vissuto degli artisti che lo propongono».
Elisa Russo, Il Piccolo 11 Giugno 2023
