Il Lent, uno dei più grandi e longevi festival all’aperto dell’Europa centrale (la prima edizione risale al 1993, oggi conta quasi mezzo milione di presenze), torna a Maribor da giovedì fino al 29 giugno con un programma fittissimo che si divide in diverse location e comprende teatro, danza, folklore, eventi sportivi o dedicati ai bambini. Soprattutto tanta musica: più di 120 concerti divisi tra tre palchi con nomi di punta come i Dubioza kolektiv, Magnifico, Bombino, The Garifuna Collective, Umek, José James.
Giovedì alle 21 si parte con una delle band balcaniche più amate, i bosniaci Dubioza, popolari in Italia anche per la collaborazione con Roy Paci e la cover di “24 mila baci” di Celentano. Formati nel 2003 con l’idea di fondere ska, punk, reggae, elettronica, hip-hop si sono costruiti un seguito sempre in crescita grazie alla forza dirompente dei loro live, che hanno conquistato celebri colleghi come Bill Gould dei Faith No More, i Gogol Bordello, Manu Chao (ospite in un loro disco). «Siamo la dimostrazione – dicono – che la gente può ballare e tenere il cervello accesso contemporaneamente». Tra i tanti eventi di venerdì, da segnalare il concerto de I Mercato del Vago, originale trio di Ravenna tra elettronica, blues, rock, hardcore, cantautorato e poesia, o la brass band Buena Band, vista qualche anno fa anche al TriesteLovesJazz. Sabato, meritano segnalazione i Torul, sono sloveni ma suonano molto di più all’estero, il loro stesso sound è estremamente internazionale con echi di synth pop, indie dark wave e dream pop. Sempre sabato, per gli amanti della club music più raffinata, c’è il dj di Manchester Yadava Campbell con le sue selezioni soulful dance. Tra gli appuntamenti di domenica, alle 20 il cantautore Daniel Vezoja con la band al completo e alle 21.30 gli Elvis Jackson, una delle punk rock band slovene più famose, festeggiano i loro vent’anni di carriera. Sul palco Mladina c’è il progetto di dark elettronica e trip hop Liamere per gli amanti delle sonorità alla Burial.
Un po’ cowboy, un po’ chansonnier, esuberante e irriverente: Magnifico è la star del lunedì. Balkan brass, dancefloor e beat hip-hop, surf guitar, american folk, rock della ex-Yugoslavia, melodie gypsy e reggae con elementi di country: «Il risultato è un suono che solo Magnifico può ottenere». Sempre lunedì, di richiamo anche The Bodhisattwa trio che arrivano dall’India e sono un trio sperimentale di jazz fusion/avant garde, da Calcutta alla conquista del mondo.
Era stato già ospite del Lent nel 2014, ma da allora il suo successo si è amplificato ancora: mercoledì 26 torna Bombino, l’incredibile chitarrista e cantautore tuareg porta il suo ultimo album “Deran” nominato ai Grammy Award nella sezione “miglior album di world music” (prima nomination in assoluto per un artista del Niger). Anfitrione del desert blues, con il successo di “Nomad” ha posto le basi per un suono personale attraverso un modo tutto suo di approcciarsi alle sei corde; l’hanno definito “il Jimi Hendrix del deserto”, vanta collaborazioni con Dan Auerbach dei Black Keys e, in Italia, Jovanotti. In scaletta mercoledì anche gli americani The Jason Cale Band (blues rock fusion). Gli organizzatori suggeriscono di non farsi sfuggire giovedì 27 Gibonni, da due decadi paladino del rock e del pop contaminato da elementi di musica etnica dalmata e venerdì 28 The Garifuna Collective per un party dal sapore afro-caraibico e, sempre venerdì 28, la leggenda della techno slovena, Umek.
Sabato 29, ultima serata del festival, sono di scena i pordenonesi Wicked Dub Division, con la bella voce di Michela Grena e il gran finale spetta al timbro soul di José James. Nato a Minneapolis, è considerato tra i migliori cantanti in circolazione; in pista da più di dieci anni, i suoi marchi di fabbrica sono il jazz, l’r&b e l’hip hop così come la dedizione al suo lavoro. Sette album, l’ultimo prodotto da Don Was e basato su reinterpretazioni di brani di Bill Withers, è uno dei best seller dell’etichetta Blue Note.
Elisa Russo, Il Piccolo 19 Giugno 2019