Eroi dell’indie britannico, tra i più richiesti dai festival musicali internazionali, pluripremiati (Mercury Prize, NME Awards, Q Awards…), i Foals sono uno dei gruppi più interessanti di questi anni, un bel colpo dunque quello di Sexto ‘Nplugged che li annuncia come primo nome della prossima edizione: la band di Oxford sarà protagonista della rassegna di live a Sesto al Reghena mercoledì 24 giugno.
«Siamo orgogliosi di confermarci a livelli altissimi nella ricerca musicale – dicono gli organizzatori -. Su Spotify la hit dei Foals “My Number” viaggia a 170 milioni di ascolti: l’indie inglese che conta passerà quest’estate per il nostro borgo medievale, noto per il suo complesso abbaziale e per quel pavone che ogni tanto compare durante i concerti».
Per l’occasione, il gruppo nato nel 2005 e formato da Yannis Philippakis (voce e chitarra), Jimmy Smith (chitarra), Jack Bevan (batteria) e Edwin Congreave (tastiere e basso) presenterà il progetto più ambizioso della propria carriera: l’album diviso in due parti “Everything Not Saved Will Be Lost” che li ha portati a incidere quasi 80 minuti di musica per 20 brani e rappresenta l’era di maggior successo della formazione, iniziata quando “Part 1” ha debuttato al secondo posto nelle classifiche degli album nel Regno Unito e ha fatto guadagnare una nomination al Mercury Prize Award, nonché il premio come “Best Album” ai Q Awards 2019, mentre “Part 2” ha conquistato subito la prima posizione nella classifica della Uk Albums Chart. Dopo aver suonato in tutto il mondo, la band dagli oltre 218 milioni di streaming su Spotify, considerata dalla critica una delle migliori realtà rock di sempre, è pronta a esibirsi sul palco estivo di Sexto ‘Nplugged. Tra i temi a cuore dei Foals, c’è l’emergenza climatica e ambientale: «A volte è semplice trovarsi a dire con rassegnazione “Ok, tanto lo sanno tutti cosa sta succedendo” – dichiarano – e ti adagi a non parlarne. Ma è sbagliato, perché un sacco di gente non è poi così informata, o è totalmente disinteressata, o non fa nulla per cambiare le cose e quindi non ci stanchiamo di sensibilizzare su certi argomenti». Non solo parole, ma fatti: per esempio nei loro tour è bandita la plastica. Alcune canzoni possono sembrare pessimiste (“Ho chiuso con il mondo” è un loro titolo) ma assicurano: «Anche quando le cose si fanno più nere della pece, dentro te o fuori nella società, non deve venir meno la speranza e la perseveranza, “Non soccombere alla negatività” cantiamo in “Wash Off”».
Elisa Russo, Il Piccolo 30 Gennaio 2020