FRANCESCO GABBANI AD AZZANO X IL 29.07.23

Prende il nome dal suo “one man show” andato in onda in prima serata su Rai1, “Ci vuole un fiore”, e fa tappa sabato alle 21 all’Area Centro Sportivo Bearzot di Azzano Decimo, per la 23esima edizione della Fiera della Musica, il tour estivo di Francesco Gabbani. Il cantautore toscano ha vinto per due volte il Festival di Sanremo, nel 2016 con “Amen” (nuove proposte) e, nei big, nel 2017 “Occidentali’s Karma”, tormentone con cui ha rappresentato l’Italia all’Eurovision; nel 2020 si è classificato secondo con “Viceversa”. “Volevamo solo essere felici”, quinto album della carriera, è uscito nel 2022. 

In questi anni ha suonato spesso in Friuli Venezia Giulia, è riuscito a conoscere un po’ la zona?

«Purtroppo è sempre un “suona e fuggi”, spero davvero di riuscire prima o poi. Per ora mi faccio bastare il fatto di suonare e avere la tanto ambita risposta vibrazionale da parte del pubblico friulano».

Che tipo di live è quello del “Ci vuole un fiore Tour”?

«È un concerto con al centro la musica, l’idea di chiamarlo come il programma televisivo che ho fatto è perché tra una canzone e l’altra colgo l’occasione per raccontare degli aneddoti sulla mia infanzia e gli inizi del mio legame con la natura, portando in scena la componente emotiva di tale rapporto e del sentirsi ambientalisti e ecologisti».    

La scaletta?

«Include canzoni che hanno segnato il mio percorso artistico fino ad oggi. Sono ormai in una fase in cui devo scegliere cosa escludere. Ho cercato di rappresentare in pieno tutte le mie tappe, con le canzoni più conosciute. L’unica novità è che ho inserito alcune cover italiane a tema, che raccontano la bellezza del nostro pianeta».   

Ad aprile è uscito il nuovo singolo “L’abitudine”, anticipa un album?

«Sto scrivendo musica nuova che naturalmente diventerà il prossimo disco, però al momento non ho idea di quando potrebbe uscire. È in fase embrionale». 

Canta “Confondere l’abitudine con la felicità”, cosa intende?

«L’ho scritta con Fabio Ilacqua, già coautore di “Amen”, “Occidentali’s Karma” e “Volevamo solo essere felici”.Ci sono spunti di riflessione, anche un po’ provocatori, sul nostro modo di vivere, nel quale ci troviamo spesso a essere intrappolati in un meccanismo di consumismo sfrenato. Ci illudiamo di essere ciò che abbiamo. Quello che possiamo comprare lo confondiamo con la felicità ma è solo abitudine comportamentale del sentirsi parte di una società. È una canzone critica. Io di certo non cerco la felicità nel possedere qualcosa di materiale, anche se fa parte del nostro tempo rimanerci incastrati dentro». 

Ha tenuto un concerto in strada a Carrara, quasi in incognito. Come mai?

«Ci sarà un grande evento a Carrara Fiere il 9 settembre, una vera festa nella mia città per celebrare il percorso fatto finora, ho voluto dare un assaggio della vicinanza che ho nei confronti dei miei concittadini ed è stato emozionante». 

Fare tv è stato impegnativo?

«C’è stata una mole di lavoro notevole, mi sono messo alla prova. Però è stata una bella esperienza, supportata dall’idea di veicolare un messaggio, seppur con la leggerezza dell’intrattenimento di prima serata. Una piccola missione, per questo mi sono lanciato in questa avventura». 

Elisa Russo, Il Piccolo 25 Luglio 2023

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