hard core tamburoÈ uscito ieri «Kleiner Mann» (La Tempesta Dischi) il primo disco degli Hardcore Tamburo. Disponibile in streaming sul sito di Rockit e in free download sul sito della Tempesta.
 Hardcore Tamburo è un collettivo di batteristi e percussionisti, lo strumento di cui ogni musicista è dotato è un semplice bidone di metallo; Einstürzende Neubauten, Les Tambours du Bronx e Kraftwerk sono punti di riferimento indicativi.

Dall’ascolto dell’album è facile riconoscere una voce nota (e dedurre la paternità del progetto): quella di Gianmaria Accusani (Sick Tamburo, Prozac+). Che ha deciso, però, di non confermare ufficialmente e nascondersi dietro un passamontagna, come tutti i componenti del progetto. «Ufficialmente non sveliamo la nostra identità. Io sono quello che ha messo in piedi il progetto e mi faccio identificare come il Numero1. Ciascuno di noi è identificato da un numero progressivo. Questo succede anche perché i componenti variano. Ho sempre avuto il pallino delle percussioni industriali mescolate all’elettronica un po’ alla Kraftwerk, avrei voluto fare un disco così già da 15 anni almeno e non ho mai potuto farlo per mancanza di tempo».

La parentela con i Sick Tamburo è comunque evidente.
«Certamente. Dalla voce in alcuni pezzi e dalla scelta di indossare i passamontagna. Gli elementi ci sono».

Dove nasce il progetto?
«Nasce a Pordenone ma è un gruppo aperto. Quando abbiamo cominciato a fare i primi concerti magari suonavamo con qualche gruppo italiano anche abbastanza famoso, il batterista della band ci vedeva, gli piacevamo e decideva di unirsi a noi. Quindi dentro ci sono anche batteristi di progetti abbastanza conosciuti. Non sempre siamo la stessa formazione. C’è un nucleo base pordenonese. Poi dal vivo possiamo essere 7-8 ma c’è una rosa di almeno 15 persone».

Differenze tra live e disco?

«I concerti hanno un po’ più di componente di bidone, quindi industriale. Però è riprodotto abbastanza fedelmente su disco, abbiamo cercato solo di rendere il suono un po’ più fruibile».

Dove si trova il cd?

«Solo ai concerti oppure on line dal sito della Tempesta. Non sarà distribuito nei negozi».

È previsto un videoclip?
«Abbiamo registrato 10 video teaser, uno per ogni pezzo del disco. Due sono già visibili. Ci sarà un video ufficiale che dovrebbe uscire la prossima settimana in esclusiva sul sito di XL. E tra due o tre settimane uscirà un video di un pezzo non presente nel disco: la versione degli Aucan de “La Canzone del Rumore”».

Come saranno i concerti?

«L’essenza degli HC Tamburo è quella live. La parte visiva è il 50%. Lavoriamo su campioni elettronici che sono un po’ le basi del disco più tutte le parti percussive suonate lì. Puntiamo sull’ossessività del ritmo, la coralità e la precisione. Qualcuno ci ha scritto: “Se i Kraftwerk avessero avuto i bidoni di benzina anziché i synth, avrebbero fatto come voi”. Questo commento ci descrive bene. Inizieremo i concerti tra un mese circa: prima di partire volevamo lasciare spazio al disco in modo che si sapesse un po’ in giro del nostro progetto».
 

Elisa Russo, Il Piccolo 16 Gennaio 2013 

 

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