HOVER 04.06.14 Café Rossetti

Hover Federico Sciuca 1Mercoledì 4 giugno alle 22 i triestini Hover, vincitori dell’Opening Band 2014, sono in concerto al Café Rossetti.

Le esplosioni della batteria di Alessandro Aruffo abbinate ai rombi del bassista Matteo Crisma sono il ritmo ed il motore che mette in marcia l’armonia e la precisione di Mike Ginger alla chitarra e Francesco Pignataro alla tastiera, che creano un tappeto sonoro ricco di strani effetti in cui si incastra perfettamente la voce di Massimo Codiglia.

Sonorità che mescolano The Police all’analisi del suono digitale dei live electronics; i differenti studi dei singoli componenti hanno permesso il connubio tra la musica classica appresa in conservatorio e la spinta del pop emergente, il tutto riletto in chiave rock.

L’ep d’esordio della band triestina s’intitola «Lover». Gli Hover si sono rodati dal vivo anche su palchi importanti come quello del Primo Maggio a Borgo Grotta nel 2013, il Music Village, il CXG al Teatro Miela.

In concerto come su disco conquistano con la loro energia ed entusiasmo, la loro solare e contagiosa vitalità e soprattutto con melodie che rimangono in testa dal primo ascolto, tutte da ballare in un festoso inno alla vita.

Raccontano: «Ci siamo incontrati due anni fa tramite gli eventi di musica emergente del panorama triestino. Anche se suonavamo in gruppi differenti, abbiamo visto un punto in comune chiamato pop rock e da lì sono nati gli Hover».

Che concerto vedremo al Café Rossetti?

«Inediti e cover riarrangiate in un clima caratterizzato dal dance funky e pop rock. Sarà una serata che vorrà trasmettere vivacità ma anche un modo per ricordare un caro amico, Francesco Bigazzi (il giovane venuto a mancare di recente in un tragico incidente in montagna nda) che sarebbe dovuto essere lì con noi, ma la vita purtroppo riserva cose brutte a persone buone».

State registrando nuovo materiale?

«Abbiamo lavorato un anno in studio per la produzione di un ep che non è ancora uscito ma stiamo progettando il disco intero autoprodotto del quale faremo uscire dei singoli su piattaforme digitali».

Al di là delle influenze, qual è la particolarità del vostro progetto?

«Una buona sintesi tra le sonorità della musica moderna e la grinta rock di un tempo. Ci dedichiamo molto agli arrangiamenti, pilastri portanti delle nostre canzoni».

La scena musicale locale?

«Troviamo una mancanza di strutture valide e di luoghi ed eventi in cui possono trovare spazio i giovani. Nonostante la città sia piccola ci sono band di tutti i generi molto valide».

Voi che aspettative avete rispetto alla musica e al vostro futuro?

«Il monopolio delle grandi case discografiche decide la musica che viene ascoltata in Italia limitando l’emergere di nuove band e di nuovi generi. Ma crediamo che ci si possa far conoscere grazie a internet e alle autoproduzioni. La musica deve diventare il nostro futuro e ci impegneremo per far si che ciò avvenga».

Prossimi impegni?

«Il 2 giugno siamo stati a Padova per la selezione del Tour Music Fest, un festival di musica emergente nazionale. Poi il 27 giugno al Castello di San Giusto. Nel mese di luglio stiamo organizzando un tour in giro per varie città europee, Berlino, Amsterdam, Praga, Parigi… Stiamo appunto suonando il più possibile per poterci pagare il viaggio».

 

Elisa Russo, Il Piccolo 04 Giugno 2014

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