ARTISTA: Iosonouncane
TITOLO: DIE
ETICHETTA: Trovarobato
Nel 2010 “Macarena su Roma”, debutto di Iosonouncane, era stato un piccolo caso nel panorama indie: recensioni entusiaste, una nomination al Tenco, il premio Fuori dal Mucchio… Iacopo Incani, classe 1983, aveva stupito con testi originali e sonorità inusuali; dal vivo aveva dimostrato di cavarsela alla grande da solo, cantando, strillando e avvalendosi di campionatore, loop machine, chitarra. Poi un lungo silenzio, un ritorno nella sua Sardegna a lavorare – pare – alla terra dello zio (ma evidentemente anche alla musica). Lo si immagina ubriacarsi di paesaggi per quasi cinque anni: sole, mare, vento, cielo, rocce, campi, terra, spiaggia, alberi. E poi tradurre tutto in suoni, perché questo è il suo splendido nuovo disco “DIE” (Trovarobato): un viaggio con suggestioni visive fortissime, una colonna sonora di un film immaginario, un lavoro da ascoltare tutto d’un fiato per 38 minuti di fila (sebbene ci sia una divisione, quasi formale, in sei tracce: “Tanca”, “Stormi” – che ricorda non poco il mood di Lucio Battisti di “Anima Latina”, “Buio”, “Carne”, “Paesaggio”, “Mandria”, capitoli che possono durare anche dieci lunghi minuti). Non sempre le parole sono così chiare ad un primo ascolto, ma si ha l’impressione di sentire raccontare qualcosa di universale, solenne, che ha a che fare con le cose più basilari della vita, da quelle fisiche a quelle spirituali. “DIE” è un gioiellino fatto di psichedelia, canto a tenore sardo, minimalismo, techno, elettronica lo-fi, progressive, canzone d’autore. Ci sono percussioni, beat elettronici, campionature vocali e orchestrali, un organo, un pianoforte, sintetizzatori, un flicorno, una sezione fiati composta da sax baritono trombone e tromba, chitarre classiche acustiche ed elettriche, una chitarra slide, la chitarra sarda preparata, grida e voci femminili. Il giorno è alto sulle rive e un uomo in mezzo al mare teme di morire. Nello stesso istante una donna guarda dalla terraferma gli ultimi scoppi di burrasca al largo, vivendo il terrore di non rivederlo mai più. “DIE” è il racconto dei loro pensieri. Il disco è stato registrato al Vacuum Studio, con Bruno Germano, Iosonouncane ha registrato alcuni strumenti (organi, pianoforti, percussioni, sezione fiati, voce), campionato tutta la sezione percussiva, rielaborato analogicamente tutti i suoni e portato avanti la produzione artistica fino al mixaggio. Hanno suonato circa 15 persone, sul loro materiale ha poi lavorato di manipolazione, ottenendo frasi e campionature che ha successivamente riutilizzato per portare avanti composizione e arrangiamenti. Un disco che merita un ascolto attento a ogni sfumatura, visto che il cantautore assicura che «ogni singolo dettaglio è stato curato con precisione maniacale, scrupolosa, guidata da un’idea chiara e fortissima del risultato da ottenere».
Elisa Russo, Il Piccolo 18 Aprile 2015