IL PICCOLO RUBRICA DISCHI: MAD SEASON “ABOVE” deluxe

ARTISTA: Mad Season

TITOLO «Above»

ETICHETTA: Columbia/ Legacy

 

1-Mad-Season«Above» dei Mad Season è stato uno degli album più belli e rappresentativi della scena grunge di Seattle, negli anni ’90. Sfortunatamente è stato anche l’epitaffio della band, un supergruppo formatosi nel 1994 con membri degli Alice in Chains (Layne Staley, voce e chitarra), dei Pearl Jam e Temple of The Dog (Mike McCready, chitarra elettrica e acustica), The Walkabouts (John Baker Saunders, basso) e Screaming Trees (Barrett Martin, batteria e percussioni), con l’aggiunta della voce di Mark Lanegan in un paio di pezzi. Purtroppo, due dei componenti sarebbero morti negli anni successivi: Saunders nel 1999 e Staley nel 2002, entrambi stroncati da un’overdose. Non è stato mai inciso un seguito a questo stupendo album di debutto, ma c’erano delle canzoni inedite: tre sono state cantate da Lanegan ed inserite nella ristampa deluxe di «Above» (Columbia/ Legacy), ora in uscita. Il cofanetto contiene l’intero LP rimasterizzato, la registrazione del concerto Live at the Moore (sia in cd che in dvd – il dvd contiene anche ulteriore materiale video). È presente, inoltre, una cover di «I Don’t Wanna Be a Soldier» di John Lennon (già comparsa sul cd tributo «Working Class Hero»). Visto il periodo in cui uscì e l’appartenenza dei componenti alle band più importanti di quel movimento, «Above» è stato automaticamente classificato come un album grunge, ma fu chiaro da subito che si trattava di qualcosa di musicalmente diverso, più complesso e sperimentale, difficile da catalogare. Ci sono digressioni blues, addirittura jazz, echi di Led Zeppelin, un modo di cantare di Staley diverso rispetto a quello usato nei dischi dei suoi Alice in Chains, dei contributi importanti di Lanegan. L’esempio più lampante di questa diversità stilistica è in un brano come «Long Gone Day», dove le voci di Lanegan e Staley duettano ed ha un ruolo importante il sassofono suonato da Nalgas Sin Carne. I testi, scritti da Staley, parlano dei suoi tormenti, e della lotta che non avrebbe vinto. Le confessioni crude e sincere di una sofferenza che sapeva essere in parte auto-inflitta, ma da cui non riuscì a liberarsi. Sentire oggi la sua supplica per trovare un po’ di pace commuove, il suo timbro vocale lacera e ammalia. Difficile mettere da parte il dispiacere per la fine di una band come i Mad Season. Rimane, allora, la consolazione dei tre inediti intensamente interpretati da Lanegan ed il piacere di (ri)ascoltare il testamento di Staley, che rimarrà nella storia della musica. Scrive Martin nel libricino incluso nel cofanetto: «Degli amici scomparsi ricordiamo le cose belle, ed in questo caso ricordo la musica che abbiamo condiviso. Non comprendi quanto è preziosa la luce finché non hai passato del tempo al buio. Questa consapevolezza era ciò che Layne metteva nei suoi testi e nella sua voce».

mad season

 

Elisa Russo, Il Piccolo 17 Aprile 2013

 

Il_Piccolo_Trieste_-_17.04.2013

 

 

 

LAYNE STALEY OF ALICE IN CHAINS STOCK IMAGE 1992 PICTURES GEORGE DE SOTA/LFI

Layne Thomas Staley (August 22, 1967 – April 5, 2002)

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