Megapuss è la nuova creatura di Devendra Banhart, «Surfing» (Vapor Records/Audioglobe) è l’album d’esordio di questo stravagante progetto. Cantautore statunitense nato nel 1981, per la prolificità delle uscite discografiche, i suoni smaccatamente retrò e il suo look da hippy anni ’60, verrebbe da classificarlo come creatura di un altro tempo. Fuori dal tempo. Il punto di partenza è il folk, ma i viaggi psichedelici portano l’ascoltatore ovunque. Devendra, con questo nome indiano che sarebbe stato suggerito da un santone ai genitori, è un eccentrico per natura. Trasognato per vocazione. Quando gli vengono in mente nuove canzoni e non ha supporti di registrazione, telefona agli amici: canticchia loro i motivetti e li prega di registrarli e conservarli. Spesso se ne dimentica. Ora l’instancabile freak texano ha deciso di mettersi a nudo. Letteralmente. Si è affidato alla fotografa Lauren Dukoff, che già l’aveva immortalato in scatti davvero memorabili, ed è nato un servizio “shock” per lanciare i Megapuss. Due uomini nudi che giocano ad accoltellarsi: le foto finiranno anche in un libro di prossima uscita. Compagno d’avventura è il polistrumentista Greg Rogove (già batterista dei Priestbird). Suonano un dolcissimo pop folk psichedelico, stemperato da dosi massicce di humour ed espliciti riferimenti sessuali (a partire dal nome della band). Nel disco, compaiono anche il batterista degli Strokes Fabrizio Moretti, il musicista e produttore Noah Georgeson e l’attore comico Aziz Ansari. La cronaca rosa dipinge spesso Devendra accanto a bellezze del cinema (Natalie Portman) e della musica (Bianca delle CocoRosie). Tra gli amori presunti, quello con Cat Power. Charlyn Marie “Chan” Marshall, in arte è un’intensa cantautrice. Introversa e lunatica (nota per le sue crisi un minuto prima di salire sul palco, che possono rendere lo spettacolo indimenticabile: positivamente o negativamente, a seconda della serata), regina dei cuori infranti che riesce a trasformare le sue fragilità e i suoi sbalzi d’umore in grande musica. Sia con le sue composizioni, che nelle rivisitazioni di brani altrui. Strada che ultimamente sta percorrendo con successo. Esce in questi giorni un ep di cover: «Dark End Of The Street» (Matador). Contiene le sei canzoni non incluse nel precedente «Jukebox»: «I’ve Been Loving You Too Long (To Stop Now)» di Otis Redding, «Ye Auld Triangle» dei Pogues, «It Ain’t Fair» di Aretha Franklin, «Fortunate Son» dei Creedence Clearwater Revival, «Dark End Of The Street» di James Carr e «Who Knows Where The Time Goes» di Sandy Denny, resa famosa dai Fairport Convention. Gli originali sono impegnativi, lei li personalizza con grazia e a volte imperfezione: un’imperfezione che la rende umana e affascinante. Edizione natalizia deluxe in cd e vinile. Regalare emozioni potrebbe essere un’idea vincente.
Elisa Russo, Il Piccolo 08 Dicembre 2008