Artista: Artisti Vari
Titolo: «We Are Only Riders, The Jeffrey Lee Pierce Sessions Project»
Etichetta: Glitterhouse
Un cast stellare – almeno in termini di icone dell’underground – (Nick Cave, Mark Lanegan, Lydia Lunch, Debbie Harry, Barry Adamson, Kid Congo Powers…) si è riunito in un collettivo per omaggiare il leggendario e indimenticabile frontman dei Gun Club, Jeffrey Lee Pierce, scomparso ormai nel 1996. Va chiarito subito che «We Are Only Riders, The Jeffrey Lee Pierce Sessions Project» (Glitterhouse), non è una classica raccolta di cover. Nasce dal lavoro del chitarrista Tony Chmelik (col nome di Cypress Grove aveva accompagnato JLP in un disco solista del ’92) che ha messo a disposizione il suo archivio privato, in particolare un vecchio demo tape in cui Jeffrey Lee aveva registrato bozze di canzoni rimaste perlopiù inedite fino ad oggi. Nastri casalinghi che non potevano essere diffusi per la qualità audio davvero bassa, ricchi però di perle e spunti che sarebbe stato un peccato lasciar morire. Allora Cypress Grove ha deciso di riunire attorno a sé una serie di musicisti che erano amici o semplici estimatori di Jeffrey Lee, per dar vita a quelle vecchie canzoni incompiute. In molti casi è scattata la magia, come in «Ramblin’Mind», magistralmente interpretata da Nick Cave o «Constant Waiting» cantata da Mark Lanegan (che duetta poi con Isobel Campbell nella lieve «Free To Walk»). Tra gli altri interpreti ci sono: The Raveonettes, Debbie Harry, Lydia Lunch, David Eugene Edwards, The Sadies, Mick Harvey… Alcune canzoni (come «Ramblin’Mind») sono presenti in versioni differenti, eseguite da artisti diversi proprio perché il demo originale proponeva diversi sviluppi dello stesso brano e perché a ciascun partecipante al tributo è stata data carta bianca sulla scelta della canzone. «Lucky Jim» è l’unico non inedito (era incluso in un album dei Gun Club) ed è qui riproposto dalla carismatica Debbie Harry (Blondie) in un altro dei momenti più alti della compilation.
Il cuore del poeta maledetto e fuorilegge d’America Jeffrey, torna a battere in queste tracce, ricche di blues disperato, aperture al country, al western, al prewar folk… insomma alla tradizione americana nelle sue migliori (e talvolta sommerse) espressioni musicali. Oscuro romanticismo, decadentismo noir e passione che sicuramente troverebbero il consenso e la benedizione dell’autore. Dalla cassetta originale, per altro, si è riuscita a recuperare qualche base di chitarra del defunto Pierce, che così e presente non solo con lo spirito, ma anche materialmente nel progetto.
Per chi volesse (ri)scoprire i brani originali dei Gun Club, negli ultimi anni sono uscite diverse ristampe, a cui si uniscono ora le freschissime versioni deluxe di tre album storici della band californiana: «Miami», «Death Party», «The Las Vegas Story». A ciascun album è allegato un secondo cd con la registrazione di un concerto.
Elisa Russo, Il Piccolo 01 Febbraio 2010