Illirya porta in scena “Amica Carissima” l’8.03.20 al Teatro di San Giovanni *** ANNULLATO***

«Un uomo scrive una lettera a una donna e inizia così un viaggio nell’universo femminile portandoci a contatto con quella forza ancestrale che da sempre dimora nella vita stessa e attraverso il tempo arriva fino a noi»: il gruppo Illirya porta in scena “Amica Carissima”, con testo e musiche originali della cantautrice Miriam Baruzza e gli arrangiamenti della sua band, domenica, proprio per la festa della donna, al Teatro San Giovanni di Via San Cilino 99/1, alle 20.30. «Femminilità vista come fonte creativa e motore dell’esistenza, espressa attraverso i miti e gli archetipi, ma che nel corso dei secoli è stata, spesso, repressa e non riconosciuta nella sua importanza vitale. Attraverso il racconto poetico e le canzoni vengono toccate anche le pagine più drammatiche per arrivare ad un unico messaggio: l’unione delle due forze più grandi dell’universo “il femminile e il maschile che insieme creano il tempo e lo spazio” sono destinate a danzare insieme per creare la vita». Un nutrito cast di musicisti triestini sarà sul palco accanto alla voce e chitarra di Baruzza: Aisha Marin alla voce, Alessandro Castorina al basso elettrico, Cristiano Pellizzaro alle percussioni, Diego Vigini alla chitarra elettrica, Massimo Leonzini alle percussioni, Mauro Berardi alla batteria e percussioni, Stefano Bembi alla fisarmonica, Angelo Mammetti alla voce narrante; ad arricchire le suggestioni della serata saranno le sculture dell’artista Max Solinas ispirate al femminile (nato a Venezia, anche autore di diversi libri, l’ultimo “Il lupo e l’equilibrista” edito da Garzanti); completano lo staff Fiodor Cicogna al suono, Nathan Marin alla scenografia e immagini, Stefano Pincin alle luci. Gli Illirya nascono nel 2009 su spinta della cantautrice, il primo disco ufficiale esce solo a marzo 2019 e s’intitola “Nuvole di Passaggio”: «È un racconto di una vita, quasi autobiografico – spiega Baruzza – le nuvole in viaggio sono gli incontri, le persone che hanno fatto parte del nostro cammino, i sentimenti stessi, le emozioni… ognuno ha il suo cielo personale pennellato dalle proprie nuvole». La cantante ha fatto parte negli anni di tante band di musica etnica, folk, spirituale, bossanova, fino alla nascita della formazione attuale «Illirya era una regione geografica molto ampia che comprendeva anche le nostre zone – continua l’artista triestina – un nome universale che racchiudeva popoli liberi con culture, lingue e musiche diverse, e la scelta di questo nome è un po’ legata alla mia storia personale. Per esempio, andavo in vacanza dai miei nonni a Ilirska Bistrica e gli spazi che ho incontrato hanno influenzato la scrittura di testi e la mia stessa sensibilità musicale: ho attinto i suoni e le idee dalla natura, dai luoghi. Illirya, insomma, è un ringraziamento alla nostra terra».

 

Elisa Russo, Il Piccolo 6 Marzo 2020

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