«Sono molto felice e mi sento al posto giusto nel momento giusto. Mi sto trovando molto bene, in famiglia»: Beatrice Antolini, novità della band di Vasco Rossi, è pronta per la data zero che si terrà allo Stadio Teghil di Lignano domenica alle 21. Sempre a Lignano, venerdì ci sarà il soundcheck a cui potranno assistere i
soci del fan club. Già nel 2016 lo stadio di Lignano aveva ospitato la prova generale del rocker di Zocca, registrando 22 mila presenze. Dopo la «Tempesta perfetta» di Modena Park, che rimarrà nella storia della musica rock italiana, «Ci saranno delle novità e delle sorprese nella playlist – assicura Vince Pàstano, musicista e produttore del team di Vasco – Sarà una scaletta connotata da estrema coerenza, passato e presente collegati tra loro da suoni e arrangiamenti nuovi. E rigorosamente rock, coerente con la storia e lo stile unico e inconfondibile del Blasco. Tra momenti hard rock e ballate struggenti che non sentivate da un po’».
A marzo Vasco aveva spiazzato tutti, bypassando comunicazioni ufficiali e annunciando su facebook l’entrata della Antolini: «La new entry è una giovane polistrumentista di talento che vi stupirà, suona percussioni, sintetizzatore, pianoforte, chitarra e sostituirà Clara Moroni per i cori», aveva scritto sui social. Gli appassionati di musica più attenti ben conoscono il percorso della maceratese Antolini, all’attivo diversi dischi, il primo è del 2006, e collaborazioni con Baustelle, Manuel Agnelli, Lydia Lunch, Ben Frost, Angela Baraldi, Emis Killa. E anche con diversi musicisti triestini: «Francesco Candura e Liviano Mos dei Jennifer Gentle, Massimo Tunin – ricorda Beatrice – poi conosco Lorenzo Fragiacomo, avevo anche suonato nel suo bar; insomma avevo un bel giretto triestino».
A Trieste ha suonato spesso, al Tetris, al Miela, all’Etnoblog, alla festa di Radio Fragola e ora la lega alla regione anche l’etichetta discografica: è accasata con La Tempesta di Pordenone:
«Dopo quattro dischi, nel 2014 ho realizzato un ep “Beatitude” che ha segnato il mio passaggio alla Tempesta, con loro è poi uscito a febbraio il mio nuovo album, “L’ab”. Le recensioni sono state entusiastiche, ho sempre la critica dalla mia parte, mi hanno un po’ viziata! Poi l’obiettivo di un musicista è piacere al pubblico, devo ancora testarlo perché non ho neanche iniziato il tour visto che è arrivata la proposta di Vasco».
Come è arrivata questa chiamata?
«Per fortuna ho fatto il mio percorso, i miei dischi. Non sono una turnista, scrivo i miei brani e anche quando suono con altri tendo sempre a mettere del mio ed è proprio quello che mi è stato richiesto: il produttore del live di Vasco, Pàstano, è un mio fan, non ci conoscevamo quando mi ha chiamato chiedendomi di incontrarci. Avevo intuito di cosa si trattasse e infatti mi ha fatto la proposta che mi immaginavo. Aveva anche il timore che, facendo io parte del mondo alternative, dicessi di no. Invece ho accettato con grandissima gioia. Vasco è un mito, lo seguo da quando sono piccola e la sua musica è talmente sincera che non può non piacere, non ha limiti, non ha definizioni, non ha generi e quindi è come me».
Sente più responsabilità in questi panni o quando porta il suo progetto?
«Qui c’è un’organizzazione impeccabile e quindi a tante cose non devo pensare io. Però mi vedranno quasi un milione di persone e ho la responsabilità di dover essere sempre al top. Me la vivo bene, perché ho dieci anni di esperienze alle spalle e me le sento tutte. Sono abituata a stare sui palchi, ovviamente non negli stadi, sarà un’esperienza nuova. Ma è il coronamento di un sogno: ho sempre desiderato un tour negli stadi, chiaramente con il mio progetto era impossibile arrivarci ma ci sono arrivata comunque, al fianco del migliore in assoluto. Suonare i pezzi di Vasco mi piace tantissimo, le parole delle sue canzoni sono di ognuno di noi. È il poeta che ti dice quello che stai provando, che hai provato, è la sua grandezza».
Lo aveva già incontrato?
«Mai prima».
L’ha trovato come lo immaginava?
«Ancora meglio. È una persona che mi piace molto».
Cosa suonerà sul palco di Vasco?
«Ho un set molto ampio che ho anche proposto io, con dei suoni elettronici, dei timpani, synth, suono anche la chitarra acustica, in un pezzo faccio anche un accenno di sax. Vedrete insomma Beatrice Antolini!».
E nota per aver sempre fatto tutto da sé, compreso il carico e scarico degli strumenti.
«Mi è capitato di partire da casa da sola, e mi arrangio. Ora devo stare attenta perché mi è venuta anche la tendinite, a forza di caricare in furgone cose pesantissime. Ma sono stati pesi piacevoli, che mi hanno portato tante cose belle. Non faccio di certo la martire».
Cosa si aspetta da questa avventura?
«È un momento bizzarro, divertente, vivo alla giornata e mi godo il momento, è un’esperienza che non dimenticherò. Mi sento molto a mio agio, penso di avere la maturità per affrontare la situazione».
Il look che proporrà?
«Indosserò cose che mi fanno sentire a mio agio. Non è la solita immagine della donna che per forza deve mostrarsi con delle minigonne che mi sembrano un po’ antiche. Penso di essere femminile, con cose stilose ma comode, molto moderne, forse anche un po’ tamarra e maschiaccio. Rispetto la mia natura sempre, non mi cambia nessuno».
Elisa Russo, Il Piccolo 22 Maggio 2018