Questa sera, alle 21.30, il cantautore Cristian Bugatti, in arte Bugo, porta al Teatro Miela il suo nuovo spettacolo «Nel giro giusto tour 2008». Un concerto incentrato sull’ultimo album «Contatti» (Universal), un raffinato esempio di pop arricchito da ritmiche elettroniche e testi pungenti.
Cosa vedremo questa sera al Miela (e sabato al New Age di Roncade)?
«Porto uno spettacolo nuovo, non da solista ma col mio gruppo. Nuova scenografia e luci: oltre alla musica c’è uno spettacolo visivo. Suonerò soprattutto pezzi dal mio ultimo cd. Poi qualche brano vecchio, riarrangiato in chiave elettronica».
Sei passato da una collaborazione con Giorgio Canali a quella con Stefano “Stylophonic” Fontana…
«Mi sono trovato bene con entrambi. Il produttore lo scelgo molto attentamente, mi devo fidare perché una volta che ho scritto i brani il mio lavoro è finito: il produttore deve fare tutto il resto. È il mio disco di maggior successo, è in rotazione su radio e tv. Ho dimostrato che non è vero che il primo disco di un artista è il più bello. Per me è il sesto e sono sempre in crescita. Mi conosce più gente, qualcuno pensa che sia il mio debutto. A me fa piacere conquistare nuove persone».
La tua musica, come quella dei Baustelle ha due livelli di lettura…
«Ci sono autori che di primo impatto sembrano molto intelligenti, ma si fermano lì. Io preferisco fare canzoni più pop (nel senso di Warhol), poi ci sono diversi piani di lettura: puoi restare in superficie o andare più in profondità. I Baustelle sono uno dei miei gruppi preferiti. Penso che Bugo e Baustelle siano tra gli autori più forti in Italia. Scusate la presunzione! Spesso ci sono gruppi che si demotivano, c’è troppa falsa umiltà. Vogliono tenere una corretta posizione politica e molti critici italiani pensano che sia giusto distruggere il talento nostrano. Per me, se sai fare le cose, devi dirlo».
Ci sono diverse collaborazioni nel tuo cd. Con chi altri ti piacerebbe lavorare?
«C’è lo scrittore Aldo Nove (abbiamo scritto un brano insieme) e Beatrice Antolini che suona il pianoforte. Tra i miei miti c’è Patty Pravo. Adoro le voci femminili, immagino sempre le mie canzoni cantate da donne. Mi piacciono Giusy Ferrero, Carmen Consoli».
Elisa Russo, Il Piccolo 13 Novembre 2008