Venerdì alle 21.20 Dorina è arrivata a Trieste. Ad attenderla alla stazione: parenti, amici e fan con fiori e palloncini. Durante la permanenza ad X Factor non ha avuto alcun contatto con l’esterno e ancora non ha la dimensione di come viene percepita. Scesa dal treno le chiedono i primi autografi, e le sembra strano. Poi la cena con i parenti: Dorina, con il suo linguaggio colorito, racconta qualche retroscena del periodo trascorso negli studi Rai di Milano. Accanto a lei i nonni Costantino e Rozmari e lo zio Hektor armato di telecamera. La serata prosegue tra gli amici, al Tetris e nelle vie della sua Trieste, dove le persone la fermano per dirle frasi come: «Sei stata grandissima, chi (tele)vota non capisce nulla!». Il futuro di Dorina è ancora da scrivere: le sono state fatte diverse proposte e già la prossima settimana potrebbe arrivare qualche bella sorpresa.
Cosa ti lascia X Factor?
«Per me è stato un bel percorso umano più che artistico», spiega Dorina. «Sono andata lì con un po’di pregiudizi e poi li ho cancellati perché ti metti in discussione. Il modo in cui sono entrata è stato “leggero”. Gli altri concorrenti credono molto di più nel programma. Io non mi aspettavo neanche di essere presa. La tv ha perso credibilità, quindi vai lì pensando che forse è tutto truccato, che passano solo i raccomandati, pensi che non ti prendano! Invece ho scoperto che certe persone che lavorano in tv sono molto valide. Avevo paura di non trovare questo. Avevo paura di trovare solo gente falsa».
Esiste l’amicizia lì dentro?

«Assolutamente. L’amicizia può nascere veramente in poco tempo come il colpo di fulmine amoroso. Eravamo segregati e la regola era non dare confidenza a nessuno. Ma io sono espansiva e ho fatto amicizia con tutti! Ho legato con tanta gente che lavorava nel backstage e con alcuni concorrenti. Parlavo anche in triestino. Ero la macchietta del programma».
E questo rapporto difficile con Anna Tatangelo?
«All’inizio non andavamo d’accordo. La domanda che mi hanno posto in prima serata (se mi fidavo di lei), era fuori luogo. Sono stata coerente: io non ho un disco della Tatangelo a casa mia, non la seguo e sarebbe stato stupido e ipocrita da parte mia dire che mi piace. Poi conoscendola ho imparato ad apprezzarla».
Sei stata contenta dei brani che ti hanno assegnato?
«Hanno trovato un filo conduttore che è l’attitudine rock, hanno cercato di mostrare la mia versatilità. All’inizio avevo paura che mi dessero dei brani che non centravano con me, poi ho capito che mi sarebbe piaciuto tantissimo farli, perché è una sfida. I brani di Mia Martini e Anna Oxa mi sono piaciuti ancora di più di quelli rock».
Saresti voluta rimanere?
«Mi dispiace essere andata via non tanto per la competizione in sé ma perché lì si crea una vita, un microcosmo, che è importante. La competizione io non la sentivo. I ballottaggi sono stati pesanti: con Sofia eravamo diventate amiche, avevamo condiviso emozioni e stati d’animo. Con i Kymera lo stesso».
Chi vincerà?
«Davide o Nevruz».
Se potessi scegliere tu?
«Davide, perché è una persona molto genuina, intelligente e matura. Ha un bellissimo timbro vocale, forse dovrebbe solo imparare a lasciarsi andare di più».
Omar Pedrini ha detto di volerti regalare una canzone.

«Ne sono onorata. Ascoltavo i Timoria quando avevo 14 anni. Il discorso che ci ha fatto quando è venuto a trovarci nel loft mi è piaciuto molto».
Oltre alla registrazione di questo brano, ci sarà un disco?

«Direi di sì, ma è ancora tutto da definire. Sicuramente incontrerò il vocal coach Pennino: ragioneremo su alcune canzoni scritte da me».
La tua impressione su Elio?
«Elio è come Nevruz, sa giocare molto bene le sue carte».
Maionchi?

«Anche. Lei ha una visione abbastanza discografica delle cose. Ero troppo aggressiva per i suoi gusti. Ha detto che quando vado sul palco non mi trattengo. Ma io come faccio a contenermi?».
Ruggeri?

«Mi adora. Ha gusti molto raffinati, vasta cultura musicale, sente le canzoni in maniera molto rock, lui capisce cos’è l’istinto».
Cosa ti mancava di Trieste?
«La schiettezza delle persone. La brioche alle 4 del mattino a Barcola. Il divertimento. Intendo anche il divertimento dal punto di vista musicale. In tv devi cantare per dimostrare qualcosa, ci sono tante aspettative nei tuoi confronti e il divertimento passa in secondo piano».
Che cosa hai imparato da questa esperienza?

«Che il lato umano vince sempre. Che noi che facciamo il mestiere più bello del mondo siamo privilegiati, per cui dobbiamo dimostrarci degni e nobili. E che non sono fatta per stare al trucco e parrucco!».

Elisa Russo, Il Piccolo 17 Ottobre 2010

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