INTERVISTA A LIVIANO MOS, JENNIFER GENTLE

Toni Servillo, uno dei migliori attori italiani («Gomorra», «Il Divo»…) compare al Festival Internazionale del Film di Roma (28 ottobre – 5 novembre, Auditorium Parco della Musica) con il sottofondo di una nuova canzone dei Jennifer Gentle. Si tratta di una delle scene più importanti di «Una Vita Tranquilla», film del padovano Claudio Cupellini in cui emerge «Little Carol», un inedito dei Jennifer che anticipa il nuovo disco, in uscita nel 2011. Il film di Cupellini sarà presentato a Roma il primo novembre e sarà nelle sale dal 5. Questa è solo una delle tante novità in casa Jennifer Gentle, band fondata dal padovano Marco Fasolo in cui milita il musicista triestino Liviano Mos.
La line up ha subito diverse modifiche (è uscito l’altro componente triestino, Francesco Candura).
«Attualmente siamo un trio» – spiega Mos – «Marco Fasolo chitarra e voce, io all’organo e ora seconde voci, ruolo per me inedito e molto divertente. Alla batteria c’è Stephen Gilchrist, ottimo musicista londinese, turnista di Graham Coxon (Blur) e non solo. L’idea è allargarci a quattro appena si profileranno gli impegni di un nuovo tour. Stuffy ci ha supportato con la sua band (The Fuses) durante il nostro primo tour inglese. Ci ha subito colpito per la sua personalità. Seduto alla batteria, letteralmente giganteggia. Dopo esser rimasti in due e tornati dal tour europeo con i Dodos, abbiamo pensato subito a lui per reintrodurre la batteria nel nostro set. È un gran musicista con un sound particolarmente brit. Ma nei concerti in acustico di questa estate, abbiamo suonato con Luca Ferrari dei Verdena, siamo legati da una buona amicizia e stima ed è stata una soluzione molto felice per riarrangiare completamente i nostri pezzi».
Come siete finiti nel film «Una Vita Tranquilla»?
«Tra Cupellini e i Jennifer Gentle esiste una collaborazione fin dagli inizi. La “vecchia guardia” dei Jennifer, quella che fa base a Padova, ha registrato la colonna sonora per “Come tu mi vuoi”, esordio alla regia di Cupellini.
Ora, il regista ha ricontattato Marco e gli ha chiesto un pezzo particolarmente frizzante da usare in una sequenza del film. È una produzione importante, la cosa non può che farci piacere».
Recente anche un vostro tributo a Syd Barrett, in un cd allegato alla rivista britannica Mojo.
«È la seconda volta che Mojo ci abbina al nome di Barrett in una loro uscita. La prima è stata una raccolta di quindici tracce scelte tra brani che hanno influenzato Syd e band figlie del suo immaginario. Tra le quali la nostra. L’ultima uscita quest’anno, è stata in occasione del quarantennale di “The Madcap Laughs” e vede i pezzi di quel disco reinterpretati. Si va dalla storica cover di “Dark Globe” dei REM a Robyn Hitchcock, a cover inedite di J Mascis o Marc Almond. Tanta bella compagnia. Noi abbiamo partecipato con “If It’s In You”, brano che ci ha permesso molta inventiva».
Avete anche una nuova uscita “sperimentale”.
«”Concentric” è un album strumentale claustrofobico e a momenti impenetrabile. Pubblicato per A Silent Place, etichetta di Andria specializzata in dischi sperimentali. Per loro diamo libero sfogo al lato più oscuro, che da sempre fa parte del sound dei Jennifer. Elettronica e acustica, suoni granitici e nebulosi allo stesso tempo, nastri montati in maniera creativa. Più viscerale che cervellotico, ma si potrebbe pure dire il contrario. Un disco da bollino rosso, che continua ad affascinarmi».
E nel 2011 il nuovo disco.
«Marco è chiuso nel suo studio e continua a scrivere pezzi. Ho ascoltato alcuni provini molto coinvolgenti. Sarà un disco con molti arrangiamenti vocali e brani melodici e intensi. Forse più vicino a “Valende” che “The Midnight Room”. Ma so per certo che sarà un disco con un mood tutto suo».
Un’opinione su Trieste.
«I musicisti triestini sono particolarmente grintosi e agguerriti, special modo nel campo indie e rock in genere.Hanno qualcosa da dire e sanno benissimo come dirlo. Hanno il piglio giusto da out-sider e non sono seduti su cliché, pecca della maggior parte delle local band di altre città. Si tende un po’ a cercare spazi a Trieste, ma l’ideale sarebbe proporsi il più possibile fuori. Resto molto ancorato a Trieste e anzi cerco il più possibile di coinvolgere Fasolo. Più di una volta si è cercato di portare a Trieste l’intero studio di registrazione, con tutte le “mirabolanti macchine vintage” in dotazione. Purtroppo non siamo riusciti a trovare lo spazio adatto per concretizzare la cosa».
I JG sono un lavoro a tempo pieno?
«Sostanzialmente sono un pigro. Talvolta torno da un tour e non vedo l’ora di rilassarmi o dedicarmi a tutt’altro. Ma c’è Cortex, suoniamo ogni volta si presenti l’occasione. Attualmente gli sto dando una mano a registrare alcuni suoi pezzi. E ovviamente scappa qualche jam con mio fratello, i Circo Bazooko e le loro diavolerie elettroniche cortocircuitate».
I prossimi progetti dei Jennifer?
«La priorità è il nuovo disco. Forse dei concerti in qualche club italiano. Poi inizieremo a guardarci in giro per inserire un basso o un contrabbasso».

Elisa Russo, Il Piccolo 23 Ottobre 2010

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