Sabato 01 marzo alle 22, Matteo Dainese presenta il terzo disco solista de Il Cane («Boomerang», Moscow/ Matteite Rec.) al Tetris. Impossibile tenere il conto di tutti i progetti in cui è stato coinvolto il musicista udinese nella sua carriera: ha esordito nel ’93 come batterista dei Jitterbugs, per entrare poco dopo in formazione dei Meathead di Teho Teardo, ha suonato poi per diversi anni con i francesi Ulan Bator. Da batterista è diventato polistrumentista ed è passato alla composizione di pezzi propri, prima in inglese con i Dejligt e dal 2009 in italiano con Il Cane. Nelle vesti di produttore ha realizzato vari dischi per la sua stessa etichetta, la Matteite.
«Boomerang» è stato scritto, prodotto e registrato fra Udine, Firenze e Lignano, e vede la partecipazione di musicisti come Egle Sommacal (Massimo Volume), Ilaria D’Angelis (…A Toys Orchestra) e Marco Testa di fuoco (Giorgio Canali & Rossofuoco).
«Quando si lancia un boomerang (dopo 5 secondi come 10 anni), – spiega Dainese – ritorna nelle proprie mani riportandoci esattamente a quello che siamo stati e abbiamo provato al momento del lancio. La ritorsione può avere un effetto controproducente, facendoci sentire disarmati, ingenui, superficiali. Oppure positiva, focalizzando la nostra maturità, il nostro amore per il prossimo».
Dal punto di vista filosofico lo possiamo chiamare karma? Il bene e il male che fai prima o poi ti tornano indietro, una roba del genere?
«Esattamente Elisa; il mio sogno più ricorrente da anni è quello di conoscere un figlio metallaro ormai adolescente, alto due metri, del quale non ho mai saputo l’esistenza».
Il secondo disco de Il Cane era uscito nel 2012, quali sono stati i progetti musicali che ti hanno impegnato in questi due anni?
«Come batterista con il Moro e il quasi biondo, di recente con i Blessed Child Opera di Paolo Messere della Seahorse recordings, Il Mercato Nero con Manuel Fabbro (già Ulan Bator) ed Egle Sommacal dei Massimo Volume. Poi sto scrivendo due dischi: uno a Ferrara con Vivio e Federico dei Don Vito e i Veleno (il progetto forse si chiamerà Gli Antidoti) e uno a Firenze con gli Iper Ipo con Marco Lega, Gianni Neri e il Deison. A questo segue il mio lavoro di arrangiamenti e registrazioni che mi ha visto impegnato sul disco “Per versi soli” dei giovani veneti Novalisi e quello nuovo e in corso dei friulani Alba Caduca. Spero di essermeli ricordati tutti».
Come descriveresti il tuo nuovo album?
«Forse più pop specialmente per l’arrangiamento delle voci che per la prima volta non ho affrontato da solo, ma ho lasciato totalmente nelle mani di mio cugino Tony Dainese, scoprendomi a mio agio in una nuova veste forse più “soul”».
Come sempre hai coinvolto tanti ospiti nella realizzazione dell’album. Ne vuoi menzionare qualcuno in particolare?
«Scrivo ogni disco in solitudine, gli ospiti sono un confronto fondamentale, dunque sono tutti a loro modo importanti e un regalo che mi dà una grande energia e consapevolezza sul lavoro. Fra i molti ricordo Davide Vettori, Egle Sommacal (Massimo Volume) Michele Catto (Novalisi), Ilaria D’Angelis (…A Toys Orchestra), Giovanni Imparato (Chewingum), Federico Mansutti (Film Da Fuga), Teno e Davide Scapin (Muleta), Marco Testa di fuoco (Giorgio Canali), Enrico Berto (Sick Tamburo), Filippo Arzenton (The Great Northern x)».
Che concerto vedremo al Tetris? Chi ti accompagna sul palco?
«Tornare a cantare e suonare la chitarra personalmente è sempre piacevole ma anche decontestualizzante, dunque ho incrementato il mio uso di percussioni, tamburi e piatti durante il concerto. Ad accompagnarmi troverete al basso Il guerriero pordenonese e insostituibile uomo con turbante Andrea Pierasco, mentre alla batteria il talentuoso musicista romano Andrea Scala».
Venerdì, invece, una serata speciale all’Apartamento Hoffman di Conegliano, una specie di festival della Matteite…
«Sono molto emozionato; dopo anni a pubblicare dischi con la Matteite records di progetti che mi vedevano impegnato come batterista dal vivo, impedendomi di organizzare un festino del genere per motivi pratici e obiettivamente megalomani, per la prima volta suonerò esclusivamente con Il Cane, permettendomi così di assistere agli show dei Novalisi, della dolce e ormai milanese Lavinia, dei guerrieri vicentini Muleta e dei nuovi udinesi e mitici Alfabox. Ringrazio in anticipo Francesco dell’Apartamento Hoffman e speriamo il giorno dopo di arrivare interi allo show triestino del Tetris».
Suoni tantissimo in giro, in un periodo in cui molti faticano a trovare date e gli spazi sembrano essere sempre meno. Qual è la tua ricetta? Dicci il segreto della “Matteite booking”.
«Ci tengo a specificare che la Matteite non è un vero e proprio booking, perchè questo “lavoro” lo seguo solo per le band in cui suono, e non mi piace prendere la responsabilità di farlo per altri, perchè è molto impegnativo e trovo scorretto creare delle false speranze o aspettative. Il segreto è semplice: partendo dal presupposto che è dal 94 che suono in giro per la penisola e non solo, nel limite del possibile, cerco di coltivare e mantenere i rapporti con tutti i locali o i gestori viaggiando (come per l’etichetta con i giornalisti grazie al mio ufficio stampa Barbara Santi di Rumore) ad un profilo molto basso, a maggior ragione in un momento di crisi e frustrazione così alto! La crisi si mastica al di qua e al di là del bancone, meglio essere muniti di un contratto con il cellulare dalle telefonate illimitate».
Il tuo 2014: oltre ai live del Cane che cosa c’è in vista?
«“Boomerang” esce per Moscow/Matteite distribuito nei negozi da Audioglobe il 5 marzo e a seguire arriverà il video del primo singolo “Maledizione” diretto e girato dalla cugina veneziana e talentuosa Chiara Dainese. Per quanto riguarda le prossime mosse, come spiegavo all’inizio dell’intervista sono coinvolto in un sacco di progetti, dunque al momento l’obiettivo è quello di rimanere “semplicemente” dritti e con il sorriso… tipo lo scoiattolo del cartone animato la gang del bosco, hai presente Elisa? Di recente gli Alba Caduca al Mushroom studio di Enrico Berto, mi hanno fatto notare la leggera somiglianza… rock ’n rolla!».
Elisa Russo, in parte su Il Piccolo 01 Marzo 2014
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