Il cantautore australiano Scott Matthew arriva in Italia per cinque date di presentazione del nuovo album «This Here Defeat» (Glitterhouse), la tappa di venerdì è al Teatro Miela, alle 21.30. Matthew sarà accompagnato dai suoi talentuosi collaboratori: Juergen Stark alla chitarra e Sam Taylor al pianoforte e violoncello.
Barbuto, dalla voce androgina e signorile allo stesso tempo, canta l’amore come un teenager in preda alla prima delusione amorosa, ma lo fa con vocalizzi degni del miglior David Bowie. Nel 1997 si trasferisce a New York, dopo esperienze in varie band, nel 2006 si fa notare partecipando alla colonna sonora di “Shortbus” di John Cameron Mitchell. Dal 2008 (anno di uscita del primo album) comincia una prolifica carriera solista che lo porta molto spesso in tour mondiali. Dell’Italia dice: «Aspettiamo sempre con piacere il momento di tornarci a suonare. Amo la storia e sono appassionato del mondo antico e questo è un motivo di interesse nel vostro Paese. Poi ovviamente c’è il cibo che è semplicemente il migliore del pianeta. Ma soprattutto, trovo il pubblico italiano molto caldo e accogliente». Confessa onestamente di conoscere poco, invece, della musica italiana: «Conosco Puccini e Verdi, vale?». Al Miela ci ha suonato già nel 2013 e mantiene un vivido ricordo di una passeggiata nei pressi del teatro: «Ricordo di essere arrivato ed essere rimasto sopraffatto dalla bellezza. Dopo il soundcheck avevo fatto un giro lì intorno, sul Molo Audace, Piazza Unità… mi sono goduto ogni secondo». Questa volta arriva con un nuovo disco, ma anticipa che la scaletta spazierà in tutto il suo repertorio, con molti brani dai lavori precedenti, compreso l’album di cover. Oggi fa ancora base a New York per motivi strategici, ma gli manca la sua terra d’origine, spiega: «Sono a New York ormai da diversi anni. In molti modi è diventata la mia casa e la amo ancora ma sono anche contento che devo spostarmi tanto. Mi manca l’Australia e non riesco a tornarci spesso quanto vorrei. Non è geograficamente pratico per me vivere lì: devo essere disponibile per i tour». Il tour attuale è appena partito, presto per fare un bilancio: «Stiamo appena iniziando ma sono fiducioso che passeremo splendidi momenti in Italia. E poi Belgio, Svizzera, Inghilterra». Se dovesse immaginare di essere un altro artista non ha dubbi: «Ho sempre ammirato soprattutto i cantanti. Quando ero bambino immaginavo di essere chiunque, da Nina Simone a Boy George. Oggi ho il privilegio di vivere fuori dal mondo incantato della fantasia infantile e cantare con la mia voce, e ne sono grato». Oltre al tour, nei prossimi mesi ci saranno uscite discografiche: «Ho realizzato un album in collaborazione con il compositore portoghese Rodrigo Leao (ex Madredeus) che uscirà quest’anno. Sto lavorando anche al mio prossimo album solista, da registrare a fine anno se tutto va come previsto».
Elisa Russo, Il Piccolo 10 Marzo 2016