Dopo il successo del concerto di Modena Park con Vasco Rossi, il chitarrista Stef Burns ed il bassista Claudio “Gallo” Golinelli, insieme al batterista Will Hunt (Evanescence), hanno scelto Grado per la partenza del nuovo tour estivo. Sarà il Sun&Sounds Festival – promosso dal Comune di Grado e organizzato da MPmusica e The Groove Factory – mercoledì alle 21.30 in diga Nazario Sauro la cornice di “You Drive Us Wild, We’ll Drive You Crazy Tour”, dove i tre musicisti porteranno sul palco il loro show potente e trascinante.
Burns, Golinelli, Hunt in breve BGH, sono cresciuti con i suoni incandescenti di Jimi Hendrix, Alice Cooper, Jeff Beck e altri mostri sacri del rock che hanno segnato la storia musicale degli ultimi 50 anni.
Opening act del concerto Overlaps, ovvero Gloria Piccinin alla voce, Riccardo Brunello alle chitarre, Matteo Ciciliot alla batteria e Stefano Galioto al basso.
Il californiano Stef Burns, chitarrista di Vasco dal ’95 e conosciuto in Italia anche per il suo matrimonio (recente la separazione) con la showgirl Maddalena Corvaglia, ora che è tornato a vivere negli States e non parla così spesso l’italiano esordisce dicendo: «You know… il mio italiano è un po’… volato via dalla finestra».
Stef, in questi giorni ha lasciato un segno nella storia della musica italiana, con un concerto da record.
«Ma chi? Io? Vasco l’ha fatto!».
C’era anche lei su quel palco.
«Eravamo in tanti con lui, in otto. Sono stato benissimo, il giorno dopo sentivo proprio una grande soddisfazione, abbiamo lavorato duro e bene e siamo stati premiati. Abbiamo fatto felice tanta gente, un’esperienza da ricordare per tutta la vita».
Cosa vedeva davanti a sé?
«Non si vede tutti, ovviamente. Ma si capisce che sono in tanti, è un po’ diverso dallo stadio dove sì ha una maggior percezione della quantità di persone. Ho visto dopo le foto fatte dall’alto e mi sono reso conto della folla. Vedevo un mare indistinto di gente e mi sembrava la festa più grande del mondo».
A Grado che progetto porta?
«L’idea di questo trio nasce l’anno scorso durante le prove di Vasco: io, Will e Gallo, suonando già assieme, abbiamo deciso di sviluppare qualcosa di parallelo. Abbiamo fatto un primo tour l’anno scorso. In questo periodo Will, che suona con gli Evanescence, è da queste parti e abbiamo deciso di fare delle date anche quest’estate. Portiamo in una dimensione più intima un repertorio di rock americano ed inglese, cover di brani che hanno segnato la nostra infanzia e la nostra vita».
Avete anche qualche brano vostro?
«No, facciamo qualcosa di nostro solo a livello di arrangiamento sulle cover».
Può anticipare qualche brano in scaletta?
«È un segreto. Però possiamo dire che ci sarà musica classic rock che va dagli anni ’60 fino agli ’80, e abbiamo anche aggiunto un pezzo più recente “American Idiot” dei Green Day: Billie Joe Armstrong l’aveva scritto all’epoca pensando a Bush, l’ho scelto considerando chi abbiamo oggi come presidente degli USA, e purtroppo si applica perfettamente all’attualità».
E dopo questo tour?
«Io e Will dobbiamo tornare negli Stati Uniti. Devo stare con la mia famiglia, con mia figlia Jamie e poi mi aspetta un tour con Huey Lewis & The News, sulla West Coast».
Novità con il suo progetto Stef Burns League?
«Continuo a scrivere pezzi, appena ne ho almeno dieci facciamo un disco nuovo e a seguire un tour».
Tante collaborazioni e situazioni diverse.
«È stimolante, tiene la mente sempre attiva, faccio musica diversa, con musicisti diversi, mi piace tantissimo e mi fa molto bene».
È amico e collaboratore di lunga data anche di alcuni musicisti triestini: Paolo Muscovi, Fabio Valdemarin…
«E, di quelle parti, aggiungo anche Giovanni Toffoloni. Sono i miei fratelli. Non vedo l’ora di suonare di nuovo con loro. Valdemarin, come me, si è trasferito a Los Angeles e quindi siamo vicini».
Qualche mese fa per la prima volta si è cimentato con un pezzo in italiano, “Vedrai”.
«Cantare e scrivere in italiano è stata una grande sfida. L’ho realizzato come benefit dopo il terremoto di Amatrice e del centro Italia. Abbiamo pensato che regalare un nostro pezzo fosse un contributo per aiutare la comunità».
Lo stile di vita on the road?
«Richiede disciplina, se no sei rovinato. La parte difficile non è la fatica sul palco, quello è semplice. La parte dura sta nei viaggi, negli spostamenti. Devi stare in forma e dormire tanto, fare sport e seguire una dieta equilibrata».
Elisa Russo, Il Piccolo 10 Luglio 2017