INTERVISTA AI SINHERESY, LIVE A SAN GIUSTO IL 04.08.17

Sinheresy ph Fabio ParenzanDomani alle 21.30 i Sinheresy suonano al Castello di San Giusto per la rassegna “Hot in The City” organizzata da Good Vibrations con la direzione artistica di Trieste is Rock. La serata, all’insegna del “Rock made in Trieste”, comincia già alle 19.40 con A Bat’s Project, giovane trio strumentale che unisce musica metal ed elettronica, fondato dal talentuoso chitarrista Daniele Maraspin, classe ’88, che ha iniziato da piccolo con il pianoforte per poi passare al violoncello e alla fine, come spiega: «capire che la chitarra elettrica è la cosa (per me) più esaltante sulla faccia della terra». Alle 20.20 sul palco gli Starbynary, band power progressive metal nata tra Milano e Trieste che presenta il secondo album “Divina Commedia – Inferno”. Alle 21.10, prima del finale con i Sinheresy, ci sarà uno spazio di intrattenimento con la pole dance, con le coreografie a cura della scuola Progetto Danza di Trieste.

Attivi dal 2009, i Sinheresy sono uno dei nomi di punta del movimento symphonic metal. Dopo l’ep di debutto “The Spiders and the Butterfly” del 2011, la band ha pubblicato nel 2013 il primo album intitolato “Paint the World”. Ad aprile è uscito per la Scarlet Records “Domino”, un disco di metal moderno che riesce ad alternare in maniera fluida brani complessi e d’impatto a pezzi più semplici ed emozionali; l’album ha debuttato al terzo posto nella classifica metal di iTunes. Con il loro sound fatto di duetti tra voce maschile e femminile, riff di chitarra e arrangiamenti sinfonici, mescolati tra loro in atmosfere dal sapore cinematografico, hanno già intrapreso diversi tour in Italia e in Europa e hanno condiviso il palco con Dream Theater, Queensrÿche, Lordi, Anathema, Korpiklaani, Seventh Wonder, la regina del metal Tarja Turunen (ex Nightwish), Lacuna Coil. La formazione attuale dei Sinheresy vede i triestini Davide Sportiello al basso, Lorenzo Pasutto alle chitarre, Stefano Sain alle voci, la new entry Alfredo Macuz (A Bat’s Project e Fist Of Rage) alla batteria e la cantante Cecilia Petrini, originaria di Villa Vicentina ma residente a Trieste quasi da dieci anni, che dei suoi concittadini d’adozione dice: «i triestini mi piacciono perché sono diretti, senza fronzoli. Un difetto? Forse a volte sono un po’ troppo lamentosi».
Cecilia, com’è essere l’unica ragazza in una band?

«Non è facile perché i maschi fanno un po’ branco e si chiudono tra loro, però da un altro lato, anche se a volte non lo danno a vedere, sono protettivi nei miei confronti, quasi “gelosi”, mi trattano come se fossi la loro principessa».

Il concerto a San Giusto?

«A Trieste abbiamo suonato spesso (al Miela, al Bobbio, al Rock Camp…) cerchiamo sempre di portare qualcosa di nuovo visto che siamo abbastanza conosciuti in città, per fortuna possiamo contare sulle organizzazioni locali, per esempio abbiamo un lungo sodalizio con Trieste is Rock. Abbiamo fatto diversi concerti qui, ma con la possibilità di portarli ad un livello più alto, creando collaborazioni con altri enti come la scuola Progetto Danza che sarà presente anche domani per offrire uno spettacolo speciale».

Sarà il primo concerto dopo un recente cambio di formazione.

«Due componenti, il batterista Alex Vescovi (sostituito ora da Alfredo Macuz) e il tastierista Daniele Girardelli (ancora non abbiamo un sostituto), hanno lasciato la band per motivi personali e in termini del tutto amichevoli. Sono passati un po’ di anni dagli esordi e abbiamo esigenze da adulti, prima eravamo ragazzetti più spensierati, poi diventa difficile conciliare la vita quotidiana e l’attività musicale se si vuole portarla al livello più professionistico possibile».

Come sta andando l’ultimo album, “Domino”?

«Stiamo portando avanti la promozione. Il disco sta piacendo, ha colpito perché è più diretto e immediato del precedente, con canzoni a presa più rapida».

Le più grandi soddisfazioni finora?

«Tra i ricordi più belli il tour più recente, quello con Tarja Turunen, in Spagna, Francia, Portogallo, luoghi stupendi dove non eravamo mai stati prima, abbiamo avuto un’accoglienza anche al di sopra delle aspettative, in particolar modo dal pubblico francese che è stato super caloroso. Ed è stato bello anche dietro le quinte, perché magari ci si aspetta che una produzione così grossa sia severa e distaccata e invece siamo stati accolti benissimo».

Nei prossimi mesi?

«A fine agosto saremo al Povorock; per l’inverno, con la nostra agenzia K2 Music, contiamo di organizzare concerti principalmente all’estero».

Elisa Russo, Il Piccolo 3 Agosto 2017

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