INTERVISTA AI WOODEN LEGS: A IRLANDA IN FESTA IL 19.03.16

Sabato il grande villaggio celtico allestito a Borgo Grotta Gigante per “Irlanda in Festa” aprirà i battenti alle 14 e proporrà una serie di attività dedicate a tutti, tra sport e musica. I concerti cominciano alle 20, in cartellone: gli irlandesi The Jesse Janes, i triestini Wooden Legs, i Blood or Whiskey, storica formazione di Dublino con un sound fra Dubliners e Clash, paladini del celtik punk ed in finale gli U2 Real Tribute.

I Wooden Legs sono attivi dal 2008, anno in cui si sono fatti conoscere partecipando al festival Triskell di Trieste (al quale hanno preso parte anche nelle edizioni successive). Il gruppo può contare su un’indubbia qualità tecnica: tutti i componenti si sono formati al conservatorio di Trieste. Il loro repertorio spazia da ballate tradizionali, da particolari fusioni dei classici reel e gigs, a brani di propria composizione. Nel 2015, a 4 anni di distanza dal loro primo album, è uscito il secondo lavoro: “What are you looking for?”. In formazione: Giovanni Settimo (voce, chitarra e banjo), Alice Porro (flauti, tin whistle), Andrea Monterosso (violino, chitarra), Giovanni Gregoretti (basso, contrabbasso, mandolino) e Anselmo Luisi (bodhran, djambè, batteria) che essendo impegnato in progetti musicali in Cina sarà sostituito sabato da Marko Jugovic. Raccontano: «Il nostro repertorio comprende sia musiche tradizionali riarrangiate da noi che composizioni originali. Negli ultimi anni abbiamo allargato sempre più i nostri viaggi musicali, portando le nostre canzoni in tutto il nord e centro Italia, in Austria, Germania, Slovenia e Croazia».
Della musica folk dicono: «è molto difficile definire il folk in una realtà fortemente globalizzata, si rischia di rispolverare una specie di souvenir dal passato; anche noi in fondo ci basiamo su una tradizione che non ci appartiene per nascita, ma che abbiamo deciso di fare nostra. Quello che vorremmo salvare è lo spirito di aggregazione, di festa, di gioia della condivisione e credo che festeggiare san Patrizio a Trieste significhi dar valore a queste emozioni. Qualcuno potrebbe obiettare che basterebbero le tradizioni locali, ma si sa che l’erba del vicino, soprattutto se irlandese, è sempre più verde, chissà che a Dublino qualcuno non canti “la mula de Parenzo” il 3 novembre con lo stesso spirito!». E ancora: «Irlanda in Festa è sicuramente un’importante novità in una città che si mostra molto interessata a questo genere musicale, un bel progetto ben organizzato: ci siamo preparati al meglio per affrontarlo. Proveremo a portare sul palco quell’energia che ci ha fatti in passato etichettare come band di “extreme irish music”, porteremo alcuni dei nostri cavalli di battaglia e proporremo anche qualche novità». Sulla loro città dicono: «è bello veder nascere nuovi progetti e veder lavorare bene e perseverare molte valide realtà grazie al coraggio di organizzatori che non si fermano davanti a molte difficoltà. Ultimamente ci sentiamo ottimisti perché, per quanto non siamo in momenti facili per i musicisti, vediamo nascere delle belle collaborazioni tra le band, sembra che, almeno nel nostro genere, le persone abbiano capito l’importanza di darsi una mano, speriamo che si possa continuare in questa direzione». E sulle loro prossime mosse anticipano: «Stiamo lavorando molto per la tournée estiva durante la quale ci esibiremo con un ospite davvero eccezionale e stiamo finendo di organizzare i concerti che a maggio faremo in Francia».

Elisa Russo, Il Piccolo 19 Marzo 2016

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