Intervista Daniele Tenca a Muggia il 07.07.18

«Non è facile abbinare bei testi, impegnati, con la musica blues, lui ci è riuscito»: il paladino del genere Fabio Treves commentava così il debutto solista di Daniele Tenca. Da allora è passato un decennio ricco di soddisfazioni per Tenca che questa sera alle 21, a Muggia, inaugura la terza edizione della rassegna “Hot in The City”, marchiata da Trieste is Rock e Good Vibrations. Dieci concerti inseriti nel cartellone di Trieste Estate (tra cui Eugenio Finardi, Canto Libero, 6 Pence, Jetbone) più due live inseriti invece nella programmazione di Borgo San Rocco Estate: il primo è quello di oggi, il secondo sarà il 3 agosto, con Emma Morton & The Graces.

«Ho già suonato a Trieste per il Calling The Boss – dice Tenca – e in altre occasioni, sempre per l’associazione Trieste is Rock. Questa sera suono in trio elettrico. Ho una band allargata, quindi propongo spettacoli diversi, a volte giro anche da solo o in duo acustico, fino ad arrivare alla formazione a cinque».

Il milanese Daniele Tenca, oggi uno dei più interessanti esponenti del panorama italiano tra blues, rock e canzone d’autore, ricorda i suoi esordi: «Nel 2001 suonavo con il gruppo Oltreconfine, abbiamo partecipato a un concorso nazionale per artisti emergenti, l’abbiamo vinto e tra le varie cose ci è capitato di aprire per Vasco Rossi all’epoca di “Stupido Hotel”, allo Stadio di Fabriano: rimane il palco più grosso che ho calcato. Poi rimasi in contatto con Stef Burns, che nel 2007 partecipò con una chitarra al mio disco “Guarda il sole”».

L’ultimo cd di Tenca è «Love is the Only Law» del 2016, prodotto con Guy Davis «Un grande bluesman americano, nominato ai Grammy Awards, un artista fantastico, mi ha insegnato molto – commenta –. Ora ho in cantiere un nuovo disco che dovrebbe uscire dopo l’estate, è una registrazione live che ho fatto allo Spazio Teatro 89 a Milano con ospiti Max Paganin alla tromba e Chiara Giacobbe al violino su qualche pezzo, una compilation in cui pesco dai miei tre album in studio riportando i brani alla loro origine, chitarra e voce». L’artista lombardo si è esibito più volte negli Stati Uniti, dall’International Blues Challenge di Memphis al Bowery Electric di New York, al leggendario Stone Pony di Asbury Park nel New Jersey: «Ho suonato più in America che in Europa. È stato molto bello, canti nella loro lingua e hai sempre paura di portare il ghiaccio agli eschimesi, certo proporre il blues a Memphis ti sembra strano ma la risposta è stata buona e ci ha dato molta forza e consapevolezza».

Tenca è noto per le sue canzoni d’impegno, con testi che affrontano senza retorica tematiche sociali (come la precarietà, il lavoro nero, le morti bianche e le discriminazioni): «Ne sento l’urgenza – conclude – soprattutto adesso, è un momento in cui bisogna far sentire la propria voce».

 

Elisa Russo, Il Piccolo 7 luglio 2018

Tenca

Articoli consigliati