Martedì 7 Dicembre, il rapper/cantautore milanese (di origini eoliane) Dargen D’Amico è in concerto al Tetris. La sera prima, lunedì, è stato sul palco dell’Alcatraz di Milano assieme al rapper numero uno in Italia: Fabri Fibra. Fibra (con cui ha collaborato spesso) ha dichiarato: «Il migliore a scrivere in Italia adesso è Dargen D’Amico». Morgan e Sabina Guzzanti raccomandano l’ascolto di Dargen, definendolo “un grande autore di testi”. Christian Zingales, nel suo libro «Battiato On The Beach» (Arcana) l’ha definito: «uno dei più grandi talenti emersi in Italia negli anni Zero, con una scrittura folle e visionaria, capace di andare ben oltre i confini dell’hip hop, una sorta di cantastorie del 2000».
Sono celebri i suoi featuring per Club Dogo, Crookers, Fabri Fibra, Amari, Bugo, TwoFingerz, ma è apprezzato soprattutto per il suo percorso da solista (“Musica senza musicisti”, “Di vizi di forma virtù” e i recenti “D’ prima e seconda parte”), che l’ha visto seguire una strada personale e a suo modo distante dai cliché dell’hip hop italiano, con un suono ricco di aperture sperimentali, tra l’uso creativo dell’elettronica e la tensione verso la canzone italiana classica, con la voce e il rap declinati in un’espressività nuova, e testi capaci di giostrare quello spettro di umori che vanno dallo slancio poetico ad un uso non banale dell’ironia.
Video, dischi, featuring, buone recensioni… stai vivendo un ottimo momento.
«È tutto molto relativo», risponde D’Amico. «Però sono soddisfatto, non posso lamentarmi. Anche se sono uno molto bravo a lamentarsi!».
All’attivo hai tante collaborazioni. Con Fibra hai lavorato spesso. Che rapporto avete?
«Ci troviamo bene. Ci interfacciamo esclusivamente in occasione delle collaborazioni e quando succede c’è un bel feeling, siamo soddisfatti dei risultati. Abbiamo due stili che possono essere in qualche modo considerati paralleli, che vanno nella stessa direzione su due binari paralleli che non si incontreranno mai. Però la direzione è quella e ci sono dei tratti che ci accomunano».
I tuoi nuovi lavori (D’ parte prima e parte seconda) sono disponibili per ora in digitale su I-Tunes. Stamperete anche dei cd?
«Creeremo delle copie limitate soprattutto per ringraziare gli affezionati e tutti quelli che vogliono avere il cd fisicamente in mano».
«Sono proiettato verso nuove frontiere. Sto già lavorando a qualcosa di nuovo. Sto facendo cose diverse dalle precedenti. «D’» è un disco che è più accessibile soprattutto grazie alla chiave musicale ma c’è un rumore di fondo che è comunque il mio stile, è più faticoso entrarci perché l’ascoltatore deve scavare di più».
Hai dichiarato spesso l’influenza dei cantautori classici italiani. Quali in particolare?
«Jannacci/ Dalla/ Battiato è la mia triade d’eccezione».