Intervista Fiorella Mannoia al Politeama Rossetti il 17.05.19

«”Personale” è un disco di speranza, d’amore nel senso più ampio del termine, con storie che nascono, storie che finiscono, storie per il prossimo»: è partito il 7 maggio il tour di Fiorella Mannoia per promuovere il suo nuovissimo cd e fa tappa anche al Politeama Rossetti venerdì alle 21. Tredici brani, tredici storie che raccontano consapevolezze e prese di coscienza, riflessioni su sé stessi, sull’umanità, sulla vita e sui sentimenti, in tutte le loro sfaccettature. Preziosa e variegata la scelta degli autori: Federica Abbate, Giulia Anania, Amara, Luca Barbarossa (che ha firmato un brano in romanesco), Bungaro, Antonio Carluccio (autore e interprete di un duetto con Fiorella in dialetto napoletano), Cheope, Cesare Chiodo, Marialuisa De Prisco, Ivano Fossati, Daniele Magro, Rakele, Zibba e la stessa Mannoia. L’album è anche – come dichiara l’artista romana – una «piccola e umile “personale”», da cui il titolo. A rafforzare il racconto delle canzoni, infatti, trovano spazio fotografie scattate da Fiorella in varie parti del mondo.

Da cosa nasce questa unione tra musica e immagini?

«Mi ha sempre affascinato il mondo della fotografia, scattavo foto con il cellulare ma non avevo mai comprato una macchina fotografica. Nasce da qui “Personale”, che non è altro che la mia visione del mondo. Adesso cammino come un cacciatore, guardandomi intorno se c’è una faccia, un taglio di luce o qualcosa da immortalare. Essere appassionati di qualcosa è la più grande fortuna che si possa avere. Non c’è età per scoprire nuove passioni. Ho voluto abbinare a ogni brano uno scatto realizzato nel corso di viaggi, di incontri, di momenti imprevedibili. Perché le fotografie raccontano prima di tutto delle storie, esattamente come le canzoni».

A quando la sua prima esposizione?

«Non mi sento ancora pronta per una mostra fotografica in giro per l’Italia, ma la farò quando potrò affrontare un fotografo che mi chiederà minuzie tecniche. Magari darò in beneficenza alla “Casa delle Donne”».

”Personale” è dedicato a Pippo Caruso.

«Musicista, maestro, gentiluomo e amico. Con Pippo avevo lavorato a tre brani e tre arrangiamenti per il disco di Lucio Dalla. È sempre stato sottovalutato, nessuno ha mai capito la sua grandezza. Metteva una tale passione che raramente ho visto in un uomo della sua età».

Al Rossetti oltre ai nuovi brani ci saranno i classici?

«Non possono mancare. La fase della scaletta è sempre la più difficile perché bisogna scegliere cosa far ascoltare del nuovo album e allo stesso tempo i pezzi del passato, cercando di accontentare tutti».

La formazione che l’accompagna?

«La band sarà più o meno la stessa del tour precedente, ma con una chitarra in più per dare più spazio alla musica. Ci sarà Max Rosati, chitarrista che aveva partecipato al disco di Lucio in diretta con l’orchestra».

Venerdì scorso è uscito il nuovo singolo “Il Senso”.

«È una canzone scritta da Zibba, alla quale ho aggiunto una mia frase sui diritti. L’ho associata a una foto che ritrae due ragazze tenersi la mano, come per dire “abbiamo senso solo io e te”».

Ivano Fossati si è ritirato dalle scene. Continua come autore?

«Questa volta ha firmato “Penelope”, non è mai mancato all’interno dei miei dischi. Il pezzo è interamente scritto da Ivano, e mi riporta a “Panama”. È un brano che dal vivo farà divertire molti musicisti con questo assolo di fisarmonica bellissimo. Ricordo ancora quando gli feci leggere il testo di “Se Io Mi Guardassi” e lui l’apprezzò tanto da scriverci la musica».

 

Elisa Russo, Il Piccolo 16 Maggio 2019

Fiorella Mannoia

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