È un compositore e orchestratore per film e media, lavora per Universal Music, orchestra per Emi e Endemol ed ora è stato nominato ai Bafta (British Academy of Film and Television Arts) Awards, per le composizioni di un progetto di animazione prodotto da Sky Kids: a scorrere la lunga lista di collaborazioni del triestino Lorenzo Castellarin si sbianca leggendo titoli di film come “Harry Potter” o “Gran Torino” di Clint Eastwood (per cui ha firmato le musiche dei trailer) o l’orchestrazione per il singolo “Ultraviolence” della popstar Lana del Rey.

«Dal 2007 – racconta Castellarin – lavoro e collaboro con molti editori (music publishers) a Los Angeles e a Londra. Grazie a loro sono riuscito a licenziare la mia musica per molti trailer di film, tra cui quelli menzionati. Da una decina d’anni lavoro molto con Universal Music: scrivo tanta musica ogni anno, destinata a serie tv per BBC (“Pramface”, “Top Gear”, “Blue Peter”), Netflix (“Cable Girls”), Channel 4 (“Celebrity Big Brother”) e vari programmi di National Geographic e History Channel. La connessione con i produttori di Universal ha portato molte nuove, interessanti collaborazioni. Il passaparola mi ha portato a lavorare come orchestratore per il singolo di Lana del Rey “Ultraviolence” (dall’omonimo album), e come compositore per varie pubblicità tra cui Breitling, Lamborghini, Lexus e Carl F. Bucherer».

I primi passi nella musica?

«Mi ha affascinato fin da molto piccolo: una delle mie prime memorie, a 5 o 6 anni, fu in una piazza ad ascoltare una banda popolare. Ricordo ancora la proiezione sonora della grancassa sul petto. Credo di aver cominciato a scrivere dei brevi temi musicali prima ancora di suonare uno strumento. Ho imparato da solo a suonare il pianoforte e, in seguito, i sintetizzatori. La mia più autentica educazione musicale è avvenuta a 20 anni, dopo aver vinto una borsa di studio a un “Mentorship Program” con il compositore inglese Terrence Dwyer: con lui ho studiato per 7 anni armonia, contrappunto e forma, i pilastri della composizione, e l’arte e tecnica dell’orchestrazione. Terry mi ha insegnato tutto quello che so. Il cardine principale del suo insegnamento è stato quello di considerare la composizione musicale non un’arte, ma un lavoro di artigianato, simile a quello che un falegname pratica sul legno. Ci ho messo un po’ di tempo a capire cosa intendeva».

Da dieci anni vivi a Manchester: a livello lavorativo e di possibilità quanto ti ha aiutato il trasferimento?

«Più che Manchester, direi l’Inghilterra, in generale. A questo paese devo non solo la mia educazione, ma anche la creazione di una serie di contatti lavorativi che, con il tempo, mi hanno dato l’opportunità di scrivere per progetti molto interessanti e registrare con molte orchestre. Ammiro dell’Inghilterra il pragmatismo, specialmente se applicato all’identificazione e risoluzione dei problemi. Al primo impatto, la vita nel Regno Unito può sembrare caotica e pregna di frenesia. Qui ho imparato che un po’ di caos può portare a delle aperture, creative e non, che altrimenti, forse, non si rivelerebbero».

E invece cosa mi puoi dire del lavoro per la serie Labuntina e la nomination ai Bafta Awards, British Academy Film Awards?

«Ho incontrato la regista ed animatore Valentina Ventimiglia per caso, a un play group, in cui i nostri bambini, della stessa età, giocavano. Abbiamo scoperto di avere molte simili idee, riguardo all’estetica e funzione della musica applicata all’animazione. All’epoca Valentina aveva appena fondato la sua compagnia di animazione, Labuntina e mi propose di arrangiare e produrre le canzoni per una nuova serie di animazioni per l’infanzia dallo stesso nome. Abbiamo lavorato molto intensamente su quella serie, registrando e mixando negli studi della BBC. La serie è stata prodotta da SKY Kids e ha portato una nomina per i BAFTA Awards a Valentina, me e Naomi Jones, la produttrice. Al momento siamo già al lavoro sulla musica della seconda serie, sempre sotto l’ala di SKY».

Mantieni dei legami musicali con Trieste? Con chi hai lavorato/collaborato in passato o continui a collaborare? C’è qualche talento triestino che ammiri/segui?

«Non ho molti legami con gli artisti di Trieste, da molto tempo. Ciò non di meno, sento un profondo senso di gratitudine alle menti creative che mi hanno dato le prime possibilità di lavorare come compositore, quali i miei amici il poeta e scrittore Luigi Nacci, il coreografo Sandro Guerra e il Dott. Roberto Pagnanelli».

A cosa stai lavorando adesso e cosa ci puoi anticipare per i prossimi mesi?

«Al momento sto lavorando alla seconda serie di “Labuntina” e a nuovi pezzi per Universal Music, che dovrei registrare tra gennaio e febbraio».

 

Elisa Russo, Il Piccolo 11 Dicembre 2019

Castellarin intervista

 

 

 

 

 

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