Intervista MAD CADDIES al TEATRO MIELA IL 9.03.19

«La scena ska punk esiste eccome, è ancora viva e vegeta»: parola dei paladini del genere, gli americani Mad Caddies che, guardandosi indietro, aggiungono «Stare assieme per quasi 25 anni è da una parte la cosa migliore che ci sia capitata nella vita, e dall’altra è stata la cosa più difficile». In pista dal 1995, si incontrarono in una high school di Santa Barbara, in California; nella loro storia ultra ventennale contano tour mondiali, sette album di cui sei per un’etichetta di culto come la Fat Wreck Chords, schiere di fan in tutto il globo grazie alla loro energia e la loro miscela unica di reggae, punk, ska e pop. Unica data italiana quella di sabato al Miela: saranno sul palco alle 22 preceduti alle 20.30 dal songwriter caraibico Jon Gazi e alle 21 dagli svizzeri Rude Tins.

«Non siamo mai stati a Trieste – continuano i Mad Caddies – e quindi non vediamo l’ora. Siamo contenti di tornare in Italia, abbiamo sempre passato dei bei momenti quando abbiamo suonato nel vostro paese. Siamo appassionati del vecchio cinema italiano, soprattutto il neorealismo degli anni ‘40 e ‘50. E per quanto riguarda la musica, negli anni qualche volta abbiamo suonato con i Talco (gruppo ska punk di Marghera ndr), dal vivo sono davvero forti. Teniamo tour in Europa fin dagli anni Novanta e a questo punto possiamo contare su un bel po’ di amici: è bello ritrovarli, assieme ai fan europei, ogni volta che torniamo». «Al Miela – promettono – proporremo una scaletta che è un bel mix di brani da tutti i nostri dischi». A giugno è uscito il loro ultimo album «Punk Rocksteady»: per la prima volta si tratta di una raccolta di cover, sebbene assolutamente personali nella rilettura, che include pezzi di Bad Religion, Operation Ivy, Green Day, Nofx, Lagwagon, Misfits, Descendents e altri nomi ben noti ai seguaci del punk melodico. Il disco è prodotto da Fat Mike, il leader dei Nofx nonché titolare dell’etichetta Fat Wreck Chords a cui i Caddies sono accasati fin dal secondo album: «Mike, assieme al resto della band, ha contribuito alla scelta dei brani da coverizzare. Incidiamo per la sua label quasi dall’inizio della nostra carriera, ci sentiamo praticamente in famiglia. L’idea di fare un album di cover è stata proprio di Mike, già diversi anni fa, e ora sentivamo fosse arrivato il momento giusto».

«Il mercato della musica è cambiato dai nostri esordi – dice il frontman del sestetto americano -. Al nostro debutto discografico, internet cominciava appena ad affacciarsi e non aveva alcuna influenza, oggi determina completamente le modalità di fruizione e di acquisto della musica». Interpellati sulla situazione politica del loro paese commentano sconsolati: «Siamo stufi di parlare di Trump. Per farla breve: siamo imbarazzati dalla sua amministrazione. Ma per fortuna viviamo nella splendida California, che in un certo senso è staccata dall’America di Trump. Le cose cambieranno, siamo fiduciosi». Nel congedarsi aggiungono: «State sintonizzati perché a breve annunceremo delle novità».

 

Elisa Russo, Il Piccolo 8 Marzo 2019

Mad Caddies Il Piccolo

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