Questa sera, al Teatro Miela, Meg propone uno spettacolo in trio: voce, piano e trombone. Dopo gli esordi con i 99 Posse, Meg ha collaborato con Pino Daniele, Subsonica, Tiro Mancino, Roy Paci e molti altri. Il suo primo disco solista è del 2004, a breve uscirà un nuovo cd.

«Al Miela faremo soprattutto pezzi vecchi, ma ridotti all’osso e scarnificati dal tessuto elettronico – spiega la cantante napoletana -. Proporremo anche 3 o 4 brani in anteprima dal nuovo lavoro in uscita. Ci divertiamo molto a vedere la reazione del pubblico alle nuove canzoni prima che siano pubblicate. Per quanto io mi ostini a fare dei dischi di musica elettronica, alla fine la struttura affonda le sue radici nella scuola napoletana. È stimolante perché si creano tanti mondi sonori paralleli che divertono noi musicisti e anche gli ascoltatori».

È già stata diverse volte a Trieste, anche in occasione dell’Isle of Mtv: che ricordo ne ha?

«Un ricordo bellissimo, stavamo in un albergo a due passi dal mare; la città è molto bella e sono sempre stata ben accolta: anche l’anno scorso quando sono venuta per la prima volta al Teatro Miela. Quindi sono contenta di ritornare. L’Isle of Mtv è stata un’esperienza fortissima, molto emozionante. In quell’occasione ricevetti i complimenti per la performance da Butch Vig dei Garbage, mio idolo in quanto produttore dei Nirvana. I suoi complimenti sono una delle cose più memorabili della mia vita!».

Qualcuno definisce Trieste come la Napoli del Nord…

«Ho saputo. Forse perché c’è il mare. Ma come lentezza e pigrizia vi sfido: vinciamo noi. E non è un complimento per noi napoletani».

Ha mai pensato di cambiare città?

«Ho la fortuna di avere un lavoro che mi consente di poter rimanere nella mia città, non ho dovuto emigrare. A giorni mi sembra di vivere nel posto più bello del mondo, a giorni mi sembra di essere schiacciata in una specie di inferno in cui non ci sono regole. La vivo in maniera contraddittoria, qui ci sono le mie radici ma molte volte ho pensato di scappare, di cercare un luogo più vivibile».

Il disco nuovo?

«Esce a metà aprile. È prodotto a Milano insieme a Stefano Fontana (Stylophonic), che conobbi proprio all’Isle of Mtv. È molto più elettronico del precedente, in cui avevo prediletto una dimensione più intima, femminile e delicata. Adesso ho sentito la necessità di coniugare questa dimensione ritrovata più dolce, con una mia parte più aggressiva e danzereccia, più esplicita. Ho cercato di effettuare questa armonizzazione delle parti non solo con i testi più diretti ma soprattutto con gli arrangiamenti, con delle ritmiche molto sostenute per accentuare una sorta di muscolosità ritrovata e riscoperta. Il cd esce sempre per la mia etichetta Multiformis, con distribuzione Self. Ospiti: Saturnino al basso, il produttore e pianista Mario Conte, Roberto Baldi».

Qual è il suo rapporto con la tecnologia?

«La amo, sono portata ad aggiornarmi, sono curiosa. Certo il downloading è un problema per noi musicisti, ma mi rendo conto che c’è poco da fare. Bisogna cercare di capire e conoscere questa nemica che può essere la tecnologia e farsela amica. Esemplare il caso dell’ultimo album dei Radiohead venduto on line ad offerta libera: sono stati dei capitani coraggiosi. Rimane però il live, prezioso per l’artista e per i fans, insostituibile a differenza del cd che si può scaricare da internet. Molti musicisti si stanno inventando progetti paralleli e vedo che il pubblico è contento di seguire le sfaccettature multiformi di un artista: la musica comincia ad essere di spessore, di qualità alta».

 

 

 

Elisa Russo, Il Piccolo 23 Febbraio 2008


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