INTERVISTA ORKESTA MENDOZA, AL MIELA (TS) IL 21.10.16

orkesta-mendoza-1Il compito di aprire la nuova stagione di concerti al Teatro Miela (con l’organizzazione Bonawentura) va all’Orkesta Mendoza, sul palco venerdì alle 21.30. Arriva da Tucson la band del multistrumentista Sergio Mendoza (noto anche come tastierista dei concittadini Calexico) e propone quello che lui stesso definisce “indie mambo”: un mix di stili della musica latina (mambo messicano, cumbia, ranchero, merengue, rumba) fusi con la tradizione americana, il jazz, l’indie rock. Sintetizza Mendoza: «Suoniamo stili come il mambo e la cumbia e ci ispiriamo alle big band degli anni ‘40».

Quello che doveva essere un evento unico ed irripetibile – il tributo al re cubano del mambo Pérez Prado – è stato riproposto dal 2009 in numerose occasioni tanto che l’Orkesta è diventata un imprescindibile progetto parallelo. La band presenterà a Trieste anche il nuovissimo album “Vamos a Guarachar!”, lavoro che segue il debutto discografico del 2012 “Mambo Mexicano”. Del nuovo disco Mendoza racconta: «”Vamos a Guarachar” è un viaggio attraverso i ritmi del Sud America. Musicalmente ogni brano potrebbe essere collocato in un album di genere diverso, ma allo stesso tempo ciascun pezzo crea un ponte che unisce in maniera coerente tutto l’album. Cerchiamo di essere consapevoli di ciò che sta accadendo a casa nostra, di conseguenza il fatto di vivere in Arizona ha un certo peso su quello che scriviamo. Però scriviamo anche canzoni d’amore, con uno sguardo universale».

Cosa conoscete dell’Italia?

«Amiamo la gente ed il cibo. Io sono cresciuto in Messico e con la cultura italiana abbiamo delle similitudini. Parlando di musica, mi piace Vinicio Capossela. Suonando con i Calexico ho avuto la possibilità di conoscerlo e suonarci assieme (Capossela ed i Calexico hanno collaborato sia in studio che dal vivo ndr). Penso sia un grande! La mia collaborazione con i Calexico continua, li considero amici e fonte di ispirazione».

Il pubblico europeo è diverso rispetto a quello americano?

«Amiamo suonare in Europa, c’è un pubblico molto recettivo, che supporta l’arte e la musica. E troviamo sempre delle persone molto accoglienti. Il pubblico europeo presta molta attenzione alla musica, sembra che tracci una colonna sonora immaginaria della sua visione del Sud America».

Che concerto portate al Miela?

«A Trieste vedrete una band entusiasta di suonare le nuove canzoni. Tanta energia ed eccitazione».

Che traguardi volete raggiungere?

«L’obiettivo principale è suonare la nostra musica per più tempo possibile. Continuare a creare e diffondere un suono del tutto personale».

Progetti a breve oltre l’Orkesta?

«Mi piacerebbe registrare un disco con il mio caro amico Camilo Lara del Mexican Institute of Sound. Magari l’anno prossimo».

 

Elisa Russo, Il Piccolo 20 Ottobre 2016

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