INTERVISTA PAOLA ROSSATO, DISCO DI DEBUTTO USCITO IL 1.04.18

3000x3000«Volevo una data inusuale: domenica, Pasqua, il pesce d’aprile…»: è così che la cantautrice goriziana Paola Rossato ha scelto di far uscire il suo album di debutto il primo aprile. Registrato e missato al Birdland Studio da Francesco Marzona con la collaborazione di noti musicisti della scena regionale come Sergio Giangaspero (chitarre), Simone Serafini (basso, contrabbasso e violoncello), Ermes Ghirardini (batteria e percussioni), Gianpaolo Rinaldi (pianoforte, hammond), Mirko Cisilino (tromba) e ospite speciale il rapper Doro Gjat, il lavoro s’intitola “Facile”: «Mi suonava bene – spiega Rossato –, corto e d’impatto. È anche il titolo di un pezzo contenuto nel disco, nel ritornello dico: “è più facile tenere le distanze che decidere”, significa che quando hai un problema è molto più semplice scappare o fare lo struzzo. Ho sempre avuto paura di registrare un album, perché quando vivi un sogno rimane lì brillante ma quando poi lo concretizzi non sai come va a finire. Sono fuggita da questo disco per tanto tempo. Poi mi sono convinta. Facile? Per niente! Quindi il titolo ha preso una connotazione anche ironica». La cantautrice di Gorizia in questi anni ha avuto importanti conferme: terzo posto al premio Lunezia nel 2008, premio speciale della critica nel 2010 e 2012 e premio miglior composizione al concorso per cantautrici Bianca d’Aponte, secondo posto al Premio Poggio Bustone (in memoria di Lucio Battisti) nel 2012, premio Oltremusica nel 2012, premio Siae al Donida nel 2013 e nello stesso anno di nuovo premio Lunezia e miglior testo al festival Botteghe d’Autore. «Alcuni di questi concorsi mi sono rimasti nel cuore, mi hanno fatta sentire in famiglia», commenta. Il suo disco ha il sapore del cantautorato classico: «Fin da ragazzina ho amato alla follia Fossati, De Gregori, De André, Guccini, Gaber, Cocciante, Vecchioni». Dal vivo sarà presentato lunedì 14 maggio alle 20.30 al Kulturni Dom di Gorizia, con tutta la band al completo e ospite Doro Gjat: «Doro mi è stato segnalato da Serafini. Volevo che “Non Dormo” diventasse un brano veramente forte, che funzionasse per diverse fasce d’età, ci tengo molto perché è un pezzo di denuncia delle ingiustizie nel mondo del lavoro, dal mobbing alle pressioni psicologiche che possono causare esaurimenti nervosi. Vorrei che questo brano esplodesse. Doro è un artista eccezionale, una potenza, tra l’altro l’anno scorso ha partecipato al concerto del Primo Maggio a Roma e quindi c’è un altro legame con il tema del lavoro. Gli ho affidato la canzone e lui ha scritto un rappato che si è inserito perfettamente». «Viviamo in un mondo frenetico – conclude – in cui passiamo le giornate a correre da un impegno all’altro, vale per tutti, dal manager alla casalinga. Deve andare tutto veloce, anche le emozioni. Una volta ti mettevi romanticamente davanti al caminetto e ti prendevi il tuo tempo per ascoltare un disco, non c’era il telefonino che ti distraeva. Oggi il pubblico non ha la predisposizione mentale all’ascolto di cose nuove. Voglio emozionarmi, sentire uno scossone dentro? Non vado ad ascoltare un gruppo sconosciuto su Spotify, metto su “Bella senz’anima” di Cocciante. Sono canzoni già entrate nella tua storia, che ti evocano ricordi, fanno parte di te senza sforzi. Siamo abituati male, se uno non è passato in tv o sui giornali non lo consideriamo. Allora spero ci sia chi ha ancora voglia di fermarsi e sentire qualcosa di inedito». Per aggiornamenti sull’artista c’è il sito www.paolarossato.it

 

Elisa Russo, Il Piccolo 4 Aprile 2018

 

Rossato

 

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