«È sempre una specie di miracolo quando torni sui palchi e trovi la tua gente, è molto emozionante»: Davide Toffolo, voce e chitarra, racconta il tour di presentazione del nuovo album dei Tre Allegri Ragazzi Morti «Sindacato dei sogni» che fa tappa al Miela venerdì alle 21.30. Assieme ai compagni di sempre Enrico Molteni al basso e Luca Masseroni alla batteria, c’è Andrea Maglia alla chitarra, «Ci accompagna da diversi anni – spiega Toffolo – e ha partecipato anche al disco. In tanti ci hanno detto che è il concerto più bello che abbiamo proposto finora, quindi me la rivendo anch’io: è il nostro concerto più bello, molto solido e colorato. Intrecciamo i brani dal disco nuovo al repertorio tradizionale, in due ore di spettacolo. In questa prima parte del tour abbiamo voluto inserire i posti che sono stati i nostri partner di lavoro in questi anni e anche nelle città che per prime risposero in maniera forte. Trieste è stata fondamentale per noi».
Da qualche anno vive a Roma. La sua Pordenone?
«Ho ancora casa lì, fisicamente non ci vengo tanto ma ci torno sempre con la testa. Nel «Sindacato dei sogni» ci sono tante dediche esplicite a Pordenone».
Dopo le escursioni nel reggae, nel dub, nella cumbia, è la volta del rock psichedelico?
«Si dice sia un ritorno al suono più tradizionale dei Ragazzi Morti, in parte. C’è la psichedelia e una ricerca sulla musica ancora nuova. Sicuramente è un disco più condiviso tra noi, anche nella modalità in cui lo abbiamo realizzato: 4 session di registrazione, praticamente non ha editing nel senso moderno del termine. Prodotto da Matt Bordin (ex Mojomatics e ora Squadra Omega) che ha anche suonato alcune chitarre, la nostra intenzione di andare verso un sound psichedelico era esplicita».
Hanno suonato anche Maglia, Davide Rossi, Ruben Gardella, Adriano Viterbini, Nicola Manzan…
«E Francesco Bearzatti, grande sassofonista di Pordenone che vive a Parigi da anni, ci ha regalato un sax strepitoso. Ci sono alcuni strumenti che non avevamo ancora utilizzato nella nostra discografia, oltre al sax il flauto traverso e alcuni tipi di synth analogici. Ci hanno dato una mano musicisti di livello spaziale e anche persone simpatiche».
Il sax è nel brano “C’era un ragazzo che come me non assomigliava a nessuno”, il videoclip recupera immagini del ’79 dei The Superbs (gruppo di passaggio fra Andy Warhol Banana Technicolor e XX Century Zorro).
«Ho scritto questa canzone pensando a me e i miei amici alla fine degli anni ’70. Eravamo ragazzi e vivevamo un’identità specifica che era quella legata al punk. Nella testa avevo un video del ’79 girato con un super 8 sui tetti di Pordenone che ho avuto la fortuna di ritrovare nell’archivio dell’artista e fotografo Piermario Ciani grazie alle sue figlie e alla regista Sibylle Righetti, raccontava la possibilità che c’era in quel momento di reimmaginare la realtà, in maniera semplice ma radicale: questa era la forza del Great Complotto e dei punk che ho conosciuto all’epoca. Nel video si vedono i Superbs vestiti da supereroi, quando ho sovrapposto le immagini alla canzone la magia è diventata vera perché si capisce perfettamente anche quello che non ho raccontato nella canzone».
I titoli dei brani racchiudono dei mondi.
«Sono quasi degli slogan. “Mi capirai (solo da morto)” è ironica: noi siamo già morti, quindi o ci capisci adesso o non ci capisci più. E in parte restiamo ancora un oggetto non completamente identificato, per le maschere che indossiamo o perché non siamo facili da inquadrare come genere. “Difendere i mostri dalle persone” è forse lo slogan più forte di tutto il disco e le parole sono di Mattia Cominotto (Od Fulmine, Meganoidi)».
Avete lanciato in rete il TalenTarm. Di che cosa si tratta?
«Volevo che dei gruppi giovani, o comunque nuovi, aprissero queste date. Con questo talent abbiamo chiesto loro di sviluppare tre nostri brani e indicarci in quale città volevano suonare (hanno aderito in più di cento). Per Trieste sono arrivati tantissimi concorrenti, tutti incredibili e mi dispiace di non poterli far suonare tutti, ne abbiamo scelto uno che mi ha colpito perché ha fatto un’elaborazione molto articolata».
In calendario?
«In tour fino a fine aprile, una sorpresa da annunciare per il primo maggio. Il 3 maggio live a Radio Rai 2. Tante cose per l’estate, compreso l’invito ad aprire alcune date di Jovanotti. Per la fine estate stiamo progettando una cosa legata alla nostra regione: una settimana di concerti nei luoghi che hanno dato origine alla nostra musica, ci sarà sicuramente una tappa triestina. Il festival della nostra etichetta, La Tempesta sarà in Piemonte. E agli appassionati di fumetti posso dire che sto lavorando a un libro nuovo e che probabilmente sarò presente a Pordenone Legge».
Elisa Russo, Il Piccolo 21 Marzo 2019