Intervista XYLOURIS WHITE in concerto all’Hangar Teatri (Ts) l’11.04.19

«Crediamo fortemente che quello che facciamo sia autentico, portiamo a Trieste la nostra anima musicale, a nudo, quello che siamo, senza travestimenti». Xylouris White, duo di fuoriclasse composto dal liutista cretese George Xylouris (figlio del cantante e suonatore di lira Psarantonis) e l’australiano Jim R White, pirotecnico batterista dei Dirty Three (e Cat Power, Bill Callahan, PJ Harvey, Marianne Faithfull, Bonnie Prince Billy, Sun Kil Moon) è la prossima proposta targata Yeah e ospitata dall’Hangar Teatri giovedì alle 21.

«Ci siamo conosciuti quasi trent’anni fa a Melbourne – spiega il duo –. In questo progetto comune mettiamo assieme i nostri differenti background e al tempo stesso, esteticamente, poggiamo su un asse comune. Ne viene fuori una creatura originale che è Xylouris White».

Fondete la musica tradizionale cretese all’avant rock e al jazz, come definireste il vostro genere?

«Abbiamo coniato il termine “Goatish sound” (da “goat”, capra, animale che troviamo audace). L’idea di fusione non credo ci rappresenti, sappiamo dove stiamo andando e la cosa interessante è come arrivare a destinazione».

È la prima volta a Trieste?

«Sì, ma abbiamo già suonato in Italia, paese che amiamo. Nel tour europeo ci piace muoverci in treno, possiamo provare, mettere a fuoco il nostro lavoro mentre siamo in viaggio».

Vivete tra Grecia, Australia e New York: che influenza hanno sulla vostra musica?

«La differenza di persone e luoghi è legna da ardere per il nostro fuoco. Le influenze sono inarrestabili, ogni giorno arrivano nuove idee, può succedere che quelle migliori arrivino in Australia, a New York o nel più piccolo villaggio di Creta o Atene o Istanbul. Viaggiare aiuta molto la creatività, le diverse immagini che raccogliamo dalla gente e i paesaggi si sedimentano nella nostra mente, il condividere queste esperienze mentre siamo in tour tiene accesa la nostra fiamma».

Il vostro ultimo album, “Mother” (terzo della carriera)?

«Con un gioco di parole: “Mother” è nostro figlio. Che presto avrà un fratellino o una sorellina: un nuovo disco è appena finito e uscirà in autunno. E già pensiamo al prossimo».

Il disco è uscito per Bella Union ed è prodotto da Guy Picciotto dei Fugazi.

«È bello lavorare con Bella Union: siamo in buona compagnia visto il catalogo dell’etichetta. Guy è l’orecchio della nostra anima e noi siamo l’anima del suo orecchio».

Il vostro messaggio?

«Sta nel suono stesso, spero che l’audience porti con sé la potenza della verità del nostro sound».

 

Elisa RussoXylouris White, Il Piccolo 9 Aprile 2019

 

 

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