«Ho aspettato tanto per tornare in Italia, con la pandemia diversi show sono stati cancellati. La data a Trieste è stata posticipata più volte e ora finalmente si recupera. Stare di nuovo assieme, condividere la musica e il divertimento è la cosa più bella, ci mancava». Atteso e rimandato più volte, l’appuntamento con Iration Steppas al Teatro Miela va finalmente in scena venerdì alle 21.30, in una serata all’insegna della musica dub tutta da ballare, che prevede anche il “warm up” a cura dei triestini Cannibal Se/lecter, Rockers Dub Master e l’allestimento video di Faaab.
Erano gli anni ’50 quando nei ghetti di Kingston, in Giamaica, nascevano i primi sound system, ovvero dei potenti impianti musicali con generatori, piatti, enormi casse che diffondevano musica per le strade, creando delle feste danzanti. I dj non solo mettevano i brani propri e di altri (spesso rarità e addirittura dischi stampati in un unico esemplare), ma cantavano e parlavano al microfono coinvolgendo la folla. Su questa spinta si innestano generi come lo ska, il rocksteady, il reggae. Il fenomeno esportato negli Usa ben si sposa con l’hip hop, mentre in Inghilterra è forte la corrente dub. In quest’ultima rientra Iration Steppas, che nasce a Leeds nel 1990 come sound system. Il fondatore, Mark Iration, è un appassionato di roots e dub ed è dotato di una notevole ed energetica presenza scenica che lo porta in breve tempo a imporsi come il sound system più importante nel nord dell’Inghilterra. «Come descrivo un sound system? – prosegue Iration –: potere del suono e del basso, vibrazioni mistiche, un’esperienza sonora totalizzante, il pubblico che balla e canta assieme a me. Il reggae/dub è un genere unico, che unisce chi lo ama. Pesco dalla mia collezione di dischi che è sterminata, praticamente un negozio, soprattutto rocksteady, dub, reggae, roots».
Già nei ‘90 Iration realizza materiale proprio, con Dennis Rootical registra una quantità di tracce su DAT e cominciano a mixarle dal vivo, con Dennis al basso e Mark nelle vesti di dubmaster e mc. Il nuovo stile Iration riscuote subito un grande successo e il duo viene invitato a suonare sempre più di frequente in dancehall e festival. Al ritorno in studio, le tracce vengono stampate su vinile. Nel frattempo, la base dei sostenitori cresce senza sosta e il duo comincia a pubblicare una serie di fortunatissimi dieci pollici sulla propria etichetta, Iration Steppas Rec., e ad apparire in diverse compilation dub storiche finché, nel 1996, esce il loro album d’esordio, “Original Dub DAT”, divenuto rapidamente un disco di culto nella scena dub internazionale, il primo di una lunga serie.
«Sono nato a Leeds – continua l’artista inglese – ho vissuto anche sei anni in Giamaica, poi a Londra, Sheffield… la passione per la musica è scoppiata presto. Tra i momenti della mia carriera che ricordo con più piacere, ci sono le aperture per i Daft Punk a Glastonbury e ai Prodigy, dei quali diventai grande amico. Non mi definisco un musicista, perché non suono nessuno strumento, a differenza del mio partner musicale Dennis Rootical (che non sarà però al Miela, dove mi presento da solo). Quello che mi spinge ancora dopo tanti anni è l’energia che dà la musica, non mi interessano i soldi ma essere portatore di un messaggio positivo. Credo di aver contribuito all’evoluzione del genere dub, rendendolo più accessibile. Sono un perfezionista, quel che faccio lo faccio al meglio, non importa se davanti ho dieci o diecimila persone».
Elisa Russo, Il Piccolo 26 Ottobre 2022
