«La nostra missione è di valorizzare le band italiane, ricreando la scena e ridandole il prestigio e l’attenzione che merita»: con questo intento la triestina Planet K Records, etichetta attiva dal 1994, dà alle stampe “Italian Thrash Annihilation” una compilation che raccoglie ben 18 gruppi italiani scelti tra i migliori rappresentanti del genere thrash e crossover (filoni del metal/hardcore). Dietro alla Planet K ci sono due nomi storici del rock pesante triestino: Enrico Susi (produttore e vocalist, ex Fuel From Hell, conduttore di “Greening Therapy” su Radioattività e Radio Fragola) e Manuel Galati (batterista di Silence, Inflated, Damned Pilots, Mentors…). Tra gli artisti inseriti nel cd, ci sono i triestini Tytus e gli Old Roger’s Revenge, e poi i monfalconesi Kryptonomicon e i Methedrine, band con componenti dal Veneto e Friuli il cui frontman è Lucio Drusian, cantante di una delle formazioni triestine più amate di sempre, gli Upset Noise, attivi tra gli anni ’80 e ’90 e protagonisti di una fugace reunion nel 2015. Proprio guardando indietro, agli anni di tour avventurosi in giro per l’Europa su furgoni scassati e tanti sacrifici, Enrico Susi dichiara senza esitazioni: «A Trieste non ci sono eredi degli Upset Noise. È cambiato il metodo di lavoro, si è perso il senso dello stare insieme in sala prove, la condivisione è più difficile, non si crea comunità. Tante ottime band si sciolgono in poco tempo, fanno fatica a tenere insieme i pezzi. Sembra abbiano scoperto che non si può vivere di musica, si sta perdendo il sogno che l’artista per forza deve coltivare. Oggi una band deve saper fare tutto, non basta suonare, bisogna anche essere in grado di divulgare la propria musica, pianificare un’uscita e saperla promuovere, molti vorrebbero tutto e subito e si scoraggiano, lasciano perdere. Noi, come etichetta, li aiutiamo».
I Tytus compaiono con l’inedito live “Dark Wave”. Sono nati nel 2014 dai Gonzales, band heavy rock’n’roll attiva per un decennio. Affondano le loro radici tra i suoni pesanti degli anni ‘70 e ‘80 e si ispirano a band come Iron Maiden, Judas Priest, i primi Metallica e tutto il filone della new wave of British heavy metal. La formazione attuale comprende Ilija Riffmeister (chitarra e voce), Markey Moon (basso e voce), Frank Bardy (batteria) e Mark Simon Hell (chitarra). Hanno debuttato con l’ep «White lines», hanno inciso l’album «Rises» nel 2016 per l’etichetta americana Sliptrick Records, e un altro intitolato «Rain after Drought» nel 2019 per la spagnola Fighter Records; hanno suonato in Italia ed Europa, condiviso il palco con Valient Thorr, Crowbar, Warrior Soul, Pentagram…
Gli Old Roger’s Revenge sono stati inseriti nel cd con “The Sealane” tratto dal loro debutto discografico “Vengeance of Blackbeard” uscito l’anno scorso per la statunitense Pavement Entertainment, mixato e masterizzato a New York da Lorenzo Gavinelli allo Zero Point Energy Recording. Il nucleo della band è un trio composto dai triestini Roberto Puissa (voci, basso, chitarre), Andrea Marchetti (chitarre) e Christian Leale (batteria) ma dal vivo si presentano in cinque, mescolano sludge, stoner, doom, hardcore, death metal e hanno condiviso il palco con Vintage Caravan, Methedras, Bad Blood, Glitter Wizard, Necrodeath.
“Italian Thrash Annihilation” è disponibile in cd e sulle piattaforme digitali, ogni band che ha partecipato, inoltre, viene videointervistata (in diretta nei weekend, i video rimangono poi disponibili sui canali social di Planet K).
Elisa Russo, Il Piccolo 17 Giugno 2021