Sabato e domenica Radio Fragola festeggia i suoi trent’anni con una due giorni di musica, performance ed happening ad ingresso gratuito nel Parco di San Giovanni, entrambi i giorni a partire dalle 12.
Sabato la serata si chiude con il live dei Jennifer Gentle, i concerti cominceranno alle 17 con I Fastidio, a seguire Baby Hermann e Lume (progetto di Francesco Valente de Il Teatro degli Orrori assieme ad Andrea Abbrescia e Anna Carazzai).
I Jennifer Gentle, creatura del padovano Marco Fasolo (cantante, chitarrista e autore di testi e musiche), sono una delle formazioni italiane più conosciute all’estero nonché il primo gruppo tricolore ad essere stato messo sotto contratto dalla leggendaria etichetta americana Sub Pop (Nirvana, Soundgarden, Mudhoney). Il nucleo originale nasce alla fine del 1999, attualmente ben tre componenti sono triestini: Liviano Mos (alle tastiere) è in pianta stabile da quasi dieci anni, Francesco Candura (al basso) è rientrato l’anno scorso dopo qualche anno di pausa e Guido Giorgi (chitarre elettriche ed acustiche, organo, percussioni) è entrato l’anno scorso. La formazione si completa con Diego Dal Bon alla batteria.
«Non vedo l’ora di suonare a Trieste, conto i minuti», commenta Fasolo. «A parte forse un concerto al Tetris in duo, con la band completa non suoniamo in città da più di sei anni…».
Tre triestini in formazione…
«Con loro mi trovo benissimo. Francesco è tornato dopo una lunga pausa ma per me è come se ci fosse sempre stato. Liviano di fatto c’è sempre stato, è molto fedele nel senso più alto del termine: appassionato, innamorato del progetto, non mi ha mai fatto dubitare del fatto che potessi contare su di lui. E con Guido nonostante il fatto che lo conosca da poco (me l’ha presentato Francesco perché suona anche con i suoi Boomerangs) è andata bene da subito, vista la mole di lavoro con cui ha esordito: non era da tutti entrare nel merito di certi arrangiamenti, di certi dettagli, con una naturalezza e una voglia di fare imbattibili. Sono tre ragazzi che hanno molta voglia di fare, molto seri, molto puntuali, sia in termini di orologio che di precisione, ci tengono a far bene e a migliorare, sono attenti anche alla strumentazione… La cosa che più mi piace è che sono molto rispettosi di quello che è il progetto. Sembra una cosa scontata a dirsi ma non lo è. Io, Liviano e Francesco ci siamo incastrati bene anche con Diego e Guido che sono arrivati da poco più di un anno, come carattere e per il senso dello humour che ci lega moltissimo. L’equilibrio c’è e ne sono contento, perché mancava da troppo».
I cambi di formazione sono stati stressanti o stimolanti?
«Chiaramente è stato stressante cambiare formazione spesso però non è niente rispetto allo stress e al fastidio che ne deriva dal suonare con gente che non è quella giusta. Alla fine è stimolante far sì che i problemi siano delle occasioni di miglioramento».
Il nuovo disco?
«Sto lavorando ad una colonna sonora per un film, sono molto preso da questo impegno. Il disco nuovo è quasi pronto a livello di canzoni ma fino a febbraio non avrò tempo da ritagliarmi per completarlo. Sono fiducioso che l’anno prossimo esca».
Sarà ancora su Sub Pop?
«Da quello che hanno sentito in anteprima sono rimasti molto colpiti, ovviamente dobbiamo fare i conti con il fatto che è passato molto tempo dall’ultimo disco che loro ci hanno pubblicato quindi bisogna vedere se hanno voglia di rimettere in moto il meccanismo Jennifer Gentle. Presumo comunque che esca per Sub Pop, ma anche se dovesse uscire per qualcun altro, sappiamo che possiamo contare su di loro per qualsiasi supporto logistico e promozionale».
Altri progetti?
«A novembre/dicembre uscirà per la romana Bomba Dischi una ristampa dei primi due dischi che ci eravamo autoprodotti. Uscirà anche un documentario sulla band che parla degli inizi fino alla firma con la Sub Pop; è curato dal regista Dandaddy, pordenonese che vive a Roma. Ci sarà un tour che seguirà questa uscita. Poi ho prodotto il nuovo disco degli Universal Sex Arena che uscirà per la Tempesta International, molto energico e colorato, un funk primitivo tagliato con la psichedelia ed il prog, molto interessante. Ho prodotto due canzoni del nuovo disco dei Verdena che dovrebbe uscire col nuovo anno, è stata un’esperienza stupenda perché con loro ormai siamo fratelli. Mi hanno dato carta bianca su queste due canzoni, mi hanno detto: “stravolgile come ti pare!”».
Mai pensato di cantare in italiano?
«A parte Battisti non ho mai fruito più di tanto di musica cantata in italiano e quindi non l’ho mai sentita come uno strumento di potenziale creatività. Se provo a cantare Battisti mi sento uno stupido perché mi sembra quasi di non riconoscere la mia voce. Mi piacerebbe un giorno scrivere un bel disco di musica italiana di quella raffinata, se avessi occasione di scrivere un disco per Mina, lo farei volentieri, mi ci metterei con tutto l’amore del mondo. Però se devo esprimere me stesso non è l’italiano che scelgo».
Elisa Russo, Il Piccolo 28 Agosto 2014