JIG ROBOTS “Sirius 31”

Praticamente un super gruppo, il nuovo trio electric-celtic-folk triestino Jig Robots: Alice Porro, diplomata al Tartini, insegnante di flauto alla scuola di musica della Civica Orchestra di fiati G. Verdi, è già flautista dei Wooden Legs, il bassista Enrico Apostoli è titolare del progetto di elettronica Kusabi e ha suonato con le metal band Naja e Alfasun, Marko Jugovic, qui alla batteria, bodhrán e synth, ha militato in tantissime formazioni come Coloured Sweat, The Enema Bandits play the music of Frank Zappa, Quartzite 4tet, Popocatepetl Percussion Duo, Wooden Legs… Il nome Jig Robots vuole richiamare la tradizione con la jiga irlandese mescolata però alla componente futuristica e “robotica” dell’elettronica. Un singolo e un videoclip pubblicati per ora, “Sirius 31” e il passaggio alle selezioni territoriali della diciottesima edizione del Premio Alberto Cesa del Folkest, che permetterà loro di esibirsi a Udine il 4 febbraio (assieme ai semifinalisti Luca Brunetti e Andrea Bitai). «È stata una bella sorpresa essere scelti – commenta Alice Porro – perché il nostro non è un folk tradizionale. Avevo sempre quest’idea di fare qualcosa con l’elettronica che mi ispirava, finché la primavera dell’anno scorso mi sono ritrovata in quarantena. E ho scritto un pezzo. Marko mi ha lasciato i microfoni per registrarlo sul pianerottolo. Poi lui ed Enrico ci hanno fatto un gran lavoro sopra con le percussioni e l’elettronica, mi hanno rimandato il brano ed è stato bellissimo sentirlo. Ho pensato fosse una musica che va molto lontano, allora abbiamo scelto il titolo “Sirius 31” che è il nome di un whiskey, ma visto che il brano è spaziale c’è anche il riferimento alla stella Sirio». La band sta componendo ulteriori canzoni e sta mettendo a fuoco l’assetto live in vista dell’esibizione del 4 febbraio. «Abbiamo già pronto un altro brano – anticipa Porro – decisamente un po’ più pesantino, dove Enrico suona anche il basso e poi abbiamo riarrangiato qualcosa di più tradizionale. D’altra parte tutti noi abbiamo un passato da metallari e in alcuni brani penso si sentirà, poi non mancherà la musica celtica e irlandese, l’elettronica colta e sperimentale e anche quella più da ballo».

Elisa Russo, Il Piccolo 20 Gennaio 2022

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