Una strada interrotta, un cambio di percorso: è quello che tutti stanno vivendo. E proprio nel periodo del primo lockdown nasce il brano “Broken Road” che Jimmy Joe pubblica in questi giorni, accompagnato da un videoclip girato in porto vecchio «in una giornata molto calda ma ventosa», con le riprese di Stefano Cofolli «che ha diretto tutte le fasi della realizzazione – spiega il bluesman triestino, al secolo Gianluigi Destradi – e da mio figlio Daniele che ha curato anche l’editing». La canzone prende vita da un’idea di Stella Sgherla «Ha scritto l’accattivante tema principale – racconta Jimmy Joe – dal quale siamo partiti per una collaborazione che ha portato a scrivere a quattro mani. Stella ha poi suonato delle parti di chitarra. Successivamente abbiamo iniziato a registrarla in casa e scambiandoci più volte i file con il bassista Paolo Amodio è iniziata la fase di arrangiamento, completata da Alessandro Perosa che con molta disponibilità ha lavorato alla sezione percussioni. Andrea Bondel ha completato il tutto con delle parti di organo Hammond, curando con la sua proverbiale sensibilità, tutta la post produzione». Destradi, partendo da un background musicale che affonda le radici nella musica americana rock’n’roll e country anni ‘50 e ‘60, approda al blues attraverso l’ascolto di artisti come Eric Clapton, Johnny Winter, Stevie Ray Vaughan, Roy Buchanan e Buddy Guy per poi percorrere un viaggio a ritroso nel tempo sino al blues delle origini: «Il blues per me rimane oggi la forma di espressione musicale in cui mi sento più a mio agio – continua – e in cui penso di riuscire a esprimermi al meglio. Credo anche che un musicista debba evolversi e trovare una propria strada per cui con tutto rispetto dei classici del genere è giusto continuare la propria maturazione come autore e quindi a volte correre sulla pista del blues compiendo anche qualche curva azzardata». Attivo da più di 25 anni, guardandosi indietro riflette: «Se devo pensare alle più grosse soddisfazioni della mia carriera la mente ritorna al Pistoia blues festival del 1996 e a tutti i festival ai quali ho avuto la fortuna di partecipare ma molto spesso le soddisfazioni sono anche le più recenti come la serata di quest’estate a Isola in una piazza dall’ascolto attento e sensibile. Quindi guardiamo al futuro, il video di “Broken Road” ha ottenuto in pochi giorni quasi tremila visualizzazioni e tantissimi commenti positivi e per noi è già un ottimo traguardo». Jimmy Joe è consapevole che il futuro della musica dal vivo è incerto «Temo che per lungo tempo non si potranno tenere concerti come prima del covid – commenta –, quindi la musica tendenzialmente prenderà la strada dei social e comunque delle pubblicazioni online e live in streaming, un po’ quello che è successo con “Broken Road”. È una cosa nuova per quanto mi riguarda ma che ti permette anche di fermarti a riflettere e produrre qualcosa di nuovo. Ci sono già altri due brani in lavorazione che faremo uscire prossimamente con relativi video, il team non dovrebbe cambiare anche perché si è creata un’ottima atmosfera di collaborazione». Termina con una riflessione sulla scena musicale triestina: «È sempre stata ricca di ottimi talenti. Negli ultimi anni sono nate molte nuove collaborazioni e questo lo vedo come un segno tangibile di un inizio di coesione tra gli artisti che forse in passato mancava, viceversa vedo poca imparzialità nella scelta delle band da parte delle principali organizzazioni di spettacoli a Trieste».
Elisa Russo, Il Piccolo 16 Novembre 2020