«Credo ci sia maggior coraggio di noi ragazze ad esporci, senza paura di sbagliare o di non essere all’altezza; in questo momento storico c’è una grande voglia di esprimersi senza farsi troppe domande, non credo che dieci anni fa non ci fossero tutti questi talenti, il talento femminile c’è sempre stato, faceva solo più fatica a emergere». Joan Thiele, cantautrice pop, r&b e soul, tra i nomi più interessanti della scena musicale odierna, riflette sul successo attuale di artiste affermate ed altre, come lei, che si stanno imponendo con decisione. Un esempio ne è il brano che Thiele ha scritto assieme a Elisa per Elodie, “Proiettili”. Classe ’92, origini italiane, svizzere e colombiane, Alessandra Joan Thiele sarà per la prima volta in concerto a Trieste, al Teatro Miela, venerdì alle 21 a ingresso libero (evento organizzato con Vigna Pr).
«Diversi anni fa – racconta Thiele – quando non avevo ancora pubblicato nulla, ho suonato a Trieste in un locale, sola chitarra e voce, ma questo sarà il primo concerto “ufficiale” in città».
Suona nell’ambito della Barcolana 54. Il suo rapporto con il mare?
«Sono molto legata all’acqua, sono cresciuta sul Lago di Garda e anche il mare è importante nel mio immaginario, tutto quello che è acqua mi rigenera, mi piace molto nuotare, stimola uno stato meditativo».
Che formazione la accompagna?
«Oltre a me c’è un altro chitarrista, batteria, basso, tastiere: sono felicissima di avere una band al completo così riesco a ricreare tutte le sonorità del disco, che è molto suonato in studio, ricco dal punto di vista sonoro, e ci tenevo fosse così anche dal vivo. In scaletta non includo i primi brani in inglese, ma principalmente il repertorio in italiano, per un’ora e un quarto di spettacolo».
Com’è stato collaborare con Elisa ed Elodie?
«Ho avuto il grande piacere e la fortuna di poter lavorare con Elisa scrivendo assieme “Proiettili” cantato da Elodie nella colonna sonora del film “Ti mangio il cuore”, presentato alla Mostra del Cinema di Venezia, uscito la settimana scorsa. Elodie è una grande amica, ci lega amore, stima, sorellanza».
Partecipò anche alla canzone manifesto di Myss Keta “Le ragazze di Porta Venezia”. C’è grande unione tra donne?
«Ne parlo spesso con Elodie: è importante che ci sia una reale rete tra noi, perché ha anche un ruolo sociale importante, permette di aiutarsi, di crescere insieme, di esporsi di più. Sta avvenendo ma è una cosa ancora un po’ lenta, non abbastanza radicata, è un processo lungo».
Dopo “Tango” del 2018 e “Operazione Oro” del 2020, ha fatto uscire una serie di singoli raggruppati in atti, come mai?
«L’idea è nata con la pandemia, il mio primo ep in italiano è uscito a marzo 2020, mi sono ritrovata chiusa in casa e ho sentito subito l’esigenza di scrivere qualcosa di nuovo. Pensando al teatro, mi sono immaginata di far uscire la mia musica raggruppandola in tre atti, abbiamo deciso di collaborare con diversi produttori e di creare una sorta di piccola opera. La fruizione della musica è molto cambiata, si tende ad avere il singolo che traini, con la mia etichetta discografica ho adottato la tecnica di creare proprio una storia tra tre tematiche diverse (tempo, spazio, errore), raccontata anche in maniera visiva, perché amo molto il cinema».
Il prossimo album?
«Dopo gli ultimi due concerti a Trieste e Roma, mi chiuderò in studio. Da un anno e mezzo sto lavorando al nuovo disco, sto cercando di chiudere tutto, quindi nei prossimi mesi ci saranno delle uscite».
Elisa Russo, Il Piccolo 06 Ottobre 2022
