
Da Denton, Texas arriva a Trieste Mr Josh T. Pearson. Domani, alle 22, sarà ospite del Tetris Palace in Via della Rotonda 3. Ad aprire la serata, una voce strepitosa: quella di Sandro Giorgiutti, in arte Abba Zabba, punta di diamante della scena triestina. Nel 2001 «The Texas Jerusalem Crossroads» dei Lift Experience fu osannato dalla stampa internazionale come uno dei debutti più esaltanti. Album del mese per «Uncut», addirittura «uno degli album del secolo» per «HMV». Un viaggio – di quelli con cui i 13th Floor Elevators si immolarono alla psichedelia – tra la Bibbia e l'LSD, racconto epico della fine del mondo in cui il Texas è la terra promessa. Il leader della band, il carismatico Josh T.Pearson, nonostante il successo, ad un certo punto si ritirò per condurre una vita da eremita e comporre la sua musica («Ho vissuto nella povertà come Van Gogh, per la mia arte», dirà). Sembrava ormai disperso, nascosto come un fuorilegge d'altri tempi braccato da uno sceriffo ed invece eccolo qui. Suona la chitarra, canta, compone. È un'incarnazione della mitologia del vecchio West, una creatura speciale come Johnny Cash o Will Oldham. Un tipo eccentrico, con una barba lunghissima (altro che ZZ Top!), un cappellaccio da cowboy e due occhi blu ipnotici. Un profeta, circondato da un'aura misteriosa. La sua musica è un cocktail di versi biblici, spiritual blues e infernale autentico soul. A tratti, reminiscenze della voce angelica di Jeff Buckley mescolata a quella di un predicatore battista texano. I testi, pieni di immagini bibliche, parlano di sangue di Cristo e deserto, martiri sotto il sole cocente, angeli e demoni che vivono al nostro fianco perennemente in lotta e un big bang di dubbi universali. La religione dunque, ma anche la forza dell'individuo radicata nell'american way of life. Alla fine tutto ciò che un uomo possiede è l'integrità del proprio lavoro. Le sue performance sono inframezzate da gag che scuotono anche il più freddo dei cinici presenti. Un talento raro, che sul palco sembra un posseduto alla ricerca del peccato e della redenzione continua, come Nick Cave.
Elisa Russo, Il Piccolo 17 febbraio 2007