Venerdì alle 21.30 il Tetris di Via della Rotonda (in collaborazione con Murmur), propone il concerto di Alberto Mariotti e la sua band, con il nuovo progetto, King of The Opera.
Alberto Mariotti, cantante e chitarrista toscano, ha esordito nel 2006 con lo pseudonimo di Samuel Katarro, (due dischi all’attivo: «Beach Party» e «The Halfduck Mystery»). «Nothing Outstanding», è il primo album con il nome King of The Opera, prodotto da La Famosa Etichetta Trovarobato, ed è suonato interamente ed esclusivamente da Mariotti, Simone Vassallo e Francesco D’Elia, senza basso, campioni e strumenti elettronici in modo da risultare il più possibile fedele alle esecuzioni dal vivo, mantenendo intatta la carica emotiva dei brani, che risultano più diretti e spontanei rispetto al passato.
Come è nata l’esigenza di cambiare pelle e nome?
«La nascita dei King of the Opera e la conseguente morte di Samuel Katarro (o viceversa!) è dovuta in primo luogo ad un cambio di rotta strettamente musicale e piuttosto evidente nel nostro “Nothing Outstanding”. L’altra motivazione è l’approccio sempre meno cantautorale dovuto soprattutto al maggiore contributo musicale di Francesco e Simone che mi ha definitivamente convinto ad abbandonare un moniker da solista».
Cosa rimane di Samuel Katarro in King of The Opera e cosa invece non c’è più?
«Rimangono tante idee musicali ancora da sviluppare mentre quel mondo gommoso fatto di pazzi dementi e di storie colme di ironia e senso del grottesco ha lasciato spazio ad un riflessione più intima e sincera a livello emozionale».
Come è stato accolto questo nuovo capitolo?
«Meglio del previsto, avevo molta paura perchè ripartire da zero e rimettersi in gioco sia artisticamente che umanamente è sempre molto impegnativo. La critica ha risposto bene, forse anche meglio di quanto non avesse fatto con i precedenti album di Katarro. La reazione del pubblico è sempre migliore ad ogni concerto e inizio a vedere persone che cantano a memoria le nuove canzoni, una soddisfazione enorme».
La scelta dell’inglese per i testi a cosa è dovuta?
«Per quanto mi riguarda non si tratta nemmeno di una scelta vera e propria ma di qualcosa di totalmente spontaneo, ho iniziato a scrivere canzoni all’età di 15 anni e non ho mai pensato di fare diversamente».
Che concerto proponete al Tetris?
«Un concerto di una band di tre persone che oltre a me che canto e suono la chitarra è composta da Francesco (violino, tastiera, chitarra, cori) e Simone (batteria, percussioni e giocattoli). Suoneremo gran parte del nuovo repertorio ma anche qualche estratto dai due dischi di Samuel Katarro, non aggiungo altro per non rovinarvi la sorpresa».
A Trieste ha già suonato un paio di volte. Che ricordo ne ha?
«Ho dei ricordi abbastanza vaghi della mia prima esibizione al Tetris anche perchè si parla di 4-5 anni fa quando ancora giravo l’Italia da solo per promuovere “Beach Party” ma ho comunque la netta sensazione di essermi divertito molto! L’ultima data a Trieste invece risale a quasi un anno fa quando ci esibimmo al Round Midnight, concerto importantissimo per noi perchè fu una delle prime volte in cui suonammo in anteprima alcuni brani di “Nothing Outstanding” che furono in quell’occasione molto apprezzati».
Elisa Russo, Il Piccolo 07 Febbraio 2013