LA MUSICA LIVE A TRIESTE DI ELISA E RICKY RUSSO, il PICCOLO 3 APRILE 2007
Le cose a Trieste stanno cambiando. L'anno scorso avevamo messo in evidenza, a più riprese, il fatto che scarseggiassero i posti per la musica dal vivo. Oggi l'offerta è ricca e variegata: il Circolo Etnoblog ha intensificato l'impegno delle passate stagioni, il Teatro Miela è sempre un punto di riferimento come la Casa della Musica. Casa Delle Culture e Tetris Palace portano avanti progetti senza fini di lucro. Ma ci sono anche diversi locali come Punto G, Duke, Corsia Stadion, Bar Crispi e molti altri: i palchi su cui esibirsi si sono moltiplicati. Nei weekend c'è spesso l'imbarazzo della scelta. Tanto che si comincia a discutere su altre problematiche: la necessità di una maggior coordinazione tra gli organizzatori; la mancanza, a volte, di un pubblico adeguato (ovvero presente, curioso, attento alle novità);, le difficoltà dei rapporti con chi abita nelle vicinanze; la mancanza di appoggi istituzionali. Forse è ora di cambiare mentalità. Ecco le opinioni di alcuni organizzatori attivi in questa stagione.
CHI SONO.
«L'associazione culturale Gruppo Tetris esiste da circa tre anni – spiega Gian Paolo Vianello -. È nata per volontà di alcuni suonatori e appassionati, mossi dal bisogno di spazi per la musica dal vivo e la cultura che ruota intorno ad essa, aldilà di logiche commerciali. Mancano luoghi anche per altre attività culturali, ecco perché collaboriamo con Poeti Ammutinati, Teatro E.D.O, L'Acquolina… La nostra sede è il Tetris Palace, in via della Rotonda 3, l'ingresso è riservato ai soci (con una tessera annuale di 5 euro). Ogni lunedì sera ci incontriamo per un'assemblea: chi vuole contattarci può passare, o visitare la nostra pagina www.myspace.com/gruppotetris».
«L'associazione i-Play è nata dalla volontà di alcuni musicisti di unire le proprie conoscenze maturate sul campo – dice Stefano Vertovese -, affinché Trieste possa tornare a essere per la musica rock, folk, indie, reggae, un palco costante nel tempo e sinonimo di qualità. Gli sforzi organizzativi ci hanno premiato con affluenza di pubblico, critiche positive ed entusiasmo da parte degli artisti. L'attività live locale rimane un nostro punto fermo, ma stiamo lavorando anche all'esportazione di talenti nostrani, ad esempio dei Cecil Demile in Francia. Abbiamo organizzato spettacoli alla Casa delle Culture (i prezzi d'ingresso vanno dai 2 ai 4 euro) e all'Etnoblog (tessera annuale di 10 euro, si trova in via Madonna del Mare 3: qui potete lasciarci materiale audio)».
«Casa delle Culture di via Orlandini 38, nasce in seguito al progetto di "ricerc-azione" sul quartiere di Ponziana – San Giacomo che ha messo in evidenza caratteristiche e bisogni della periferia – afferma Simone Zucca -. Siamo aperti dal lunedì al venerdì dalle 15 alle 19: a disposizione l'accesso internet gratuito, infoshop, laboratori di grafica e video. Per contattarci si può scrivere a casadelleculturetrieste@gmail.com. Abbiamo ospitato varie attività realizzate anche in collaborazione con l'Azienda Sanitaria Triestina, tra queste il "Laboratorio Stili e Culture di Strada". Proponiamo concerti, reading, spettacoli teatrali, presentazioni di libri, dibatti e seminari».
«Lo zoccolo duro della musica live al Teatro Miela (piazza Duca degli Abruzzi 3), ha una storia ultradecennale – spiega Fabrizio Comel -. Alcuni di noi provengono da Globogas, in attività dal '91. Anni di sbattimenti per portare in città soprattutto la musica dal resto del mondo, ma anche momenti di estremo appagamento per un'attività che continua a piacerci, nonostante l'insorgere di una sana deriva pantofolaia. Cerchiamo, grazie anche a collaborazioni esterne, di spaziare tra i generi: la musica etnica, le ultime tendenze della musica elettronica e contaminazioni in Mielanext, la qualità delle produzioni nostrane di Ritratti Italiani (il 13 segnalo Marta Sui Tubi), l'appuntamento annuale a celebrare Satie, la musica colta e le chicche di cui siamo sempre alla ricerca».
CONCERTI FOREVER.
Vianello: «Finalmente, dopo parecchio tempo, la vita culturale cittadina è in fermento. Una coordinazione nell'organizzazione è necessaria e ci auguriamo che sia sempre più solida. In ogni caso, vedo la possibilità di scelta come una ricchezza. La scena musicale triestina è di alta qualità: Zakkaman & the Revolutionary Tribe of Lion, Ripidi, J'Accuse, Makako Jump, Etoile Filante, Abba Zabba, Cortex e i suoi Ratatans, BS'Titty… E poi September 10th, Trabant e Gonzales, band in cui militano alcuni fondatori di Tetris e che, senza falsa modestia, ritengo i tre progetti musicali più interessanti in città».
Vertovese: «Trieste ha parecchi talenti, ci sono realtà musicali molto credibili e capaci di tener testa ad un panorama nazionale e internazionale. Purtroppo alcuni, pur essendo "vendibili" e professionali, sono troppo affini ai modelli ai quali si ispirano e rischiano di essere poco più di cover band. Considero autentici e professionali: Cecil Demile, Abba Zabba, Makako Jump, Trabant, e per quanto sia una cover band dei Beatles, stimo gli Hardfish and the Hot Potatoes».
Zucca: «Per la programmazione delle serate culturali si cerca di realizzare – per quanto possibile – un coordinamento con le altre realtà. Per quanto riguarda l'attuale offerta cittadina, sono felice che esista una così ampia e varia scelta musicale e aggregativa».
Comel: «Un teatro non è un club, anche se con piacere ci adoperiamo a trasformarlo in un'ampia sala senza platea per ovviare la carenza cronica di un luogo adatto alla musica per i più giovani. Ma, ripeto, siamo un teatro e le nostre scelte ne tengono conto. Ben venga che esistano nuovi spazi – se aspettiamo l'intervento delle amministrazioni pubbliche… -, anche se a dir la verità non mi sembra ci sia tutta questa richiesta di live. Esiste piuttosto il bisogno di un posto dove ballare della buona musica e spazi per fumatori che non siano stretti marciapiedi a rischio investimento. Personalmente preferirei un solo spazio ben organizzato per le proposte "alternative". Noi valutiamo e teniamo conto delle altre programmazioni cittadine, spesso però questo non succede al contrario. Per coordinarci basterebbe un giro di mail:stampa@miela.it».
IL BUONO E IL CATTIVO.
Vianello: «Spesso ci si scontra con un'abitudine diffusa a considerare queste esperienze come mero intrattenimento e a non riconoscerne la valenza culturale o il duro lavoro che costa portarle avanti. Le difficoltà più grosse stanno nel vincere il quasi completo disinteresse delle istituzioni e nel superare il sospetto del vicinato, troppo spesso refrattario alla novità. Ma anche questo fa parte del gioco, e viene equilibrato dall'ottima risposta di pubblico e dai feedback positivi. Ci fa capire che esperienze come la nostra erano sentite come una necessità, e ci dà la forza di continuare».
Aggiunge Andrea Rodriguez (Tetris): «Le difficoltà maggiori derivano da una burocrazia soffocante: mille permessi, balzelli assurdi che sembrano fatti apposta per scoraggiare le iniziative che partono dal basso. Inoltre, per molto tempo il pubblico e gli artisti sono stati abituati ad avere poco o niente. Dinamiche che ovunque sono quasi scontate (una mentalità fai da te che abbatta gli schemi promoter-gestore-band-pubblico), qui cominciano a fare presa solo adesso. La soddisfazione invece è quotidiana: sapere che giorno per giorno viene aggiunto un tassello nuovo, che si sta costruendo una Trieste davvero nuova».
Vertovese: «Trieste è imprevedibile, non puoi dare per scontato nulla, la gente appare in massa quando meno te lo aspetti e poi magari lascia una scia di "ectoplasma" per i due mesi successivi. Ciò ti spinge a lavorare meglio, curando i dettagli, puntando alla qualità».
Comel: «C'è molta gente brava, ma forse mancano le idee e l'originalità per farsi conoscere fuori città. Abbiamo cominciato questa attività per portare a Trieste la musica da fuori (che all'epoca mancava) e non per promuovere i gruppi locali (c'erano in giro solo quelli). In molte situazioni ci siamo prodigati per mettere in contatto i due mondi chiamando delle band triestine a supporto di artisti nazionali e internazionali, creando occasioni uniche di confronto e promozione».
Ricky&Elisa Russo, Il Piccolo 03 Aprile 2007