LA SERA DEI MIRACOLI MONFALCONE 24.05.23

«Le canzoni di Lucio Dalla sono un evergreen, senza tempo, un continuo riferimento alla vita ed è un onore per noi interpreti poterlo omaggiare e continuare a divulgare il suo messaggio». La voce di Lorenzo Campani è la grande protagonista dello spettacolo “La sera dei miracoli” in scena mercoledì alle 21 al Teatro Comunale di Monfalcone. Campani, nato a Reggio Emilia, è nel cast di “Notre Dame” di Cocciante da più di dieci anni, nei ruoli di Quasimodo e Clopin. Cantautore dall’animo rock, si fa notare a “The Voice of Italy” nel 2013 daCocciante, Raffaella Carrà, Piero Pelù, Noemi, proprio cantando “La sera dei miracoli” che diventa il suo cavallo di battaglia. Ha aperto i concerti di Vasco Rossi, collaborato con Ligabue, suona con Maurizio Solieri e tanti altri. Nella band che lo accompagna c’è anche il batterista triestino Marco Vattovani di Canto Libero (conosciuto attraverso Solieri) e poi Max Pasut al basso, Marco Locatelli e Ivano Geronazzo alle chitarre, Luigi Buggio alle tastiere. Da “4 marzo 1943” a “Come è profondo il mare”, passando per “L’anno che verrà” e “Caruso”: il concerto propone gli intramontabili classici del grande cantautore bolognese, con «rispetto e senza cadere mai in un’imitazione macchiettistica», mentre un video proiettore propone foto iconiche di Lucio. «Lo spettacolo – racconta Campani – è prodotto dalla triestina Good Vibrations, e siamo già passati diverse volte in Friuli Venezia Giulia. A Trieste ho trascorso molto tempo anche con “Notre Dame” al Rossetti, mi trovo molto bene in questa zona». 

“La sera dei miracoli” le ha portato fortuna?

«Nella trasmissione televisiva l’avevo scelto perché non è mai stato considerato un singolo che trainava l’album ma secondo me rappresenta tutta l’arte, la vocalità, la bellezza di scrittura di Dalla». 

Che significato ha per lei?

«Simboleggia una serata come fosse sempre un miracolo, con la bellezza della musica, il rapporto con la gente, quello che può accadere durante un concerto».

E per Dalla?

«Lo scrisse per un campionato che vinse la Roma e descriveva la capitale con incredibili fuochi d’artificio, i colori, le luci della gente che festeggiava e si riflettevano sul Tevere: sembrava che la città galleggiasse in aria, e da lì nasce l’idea della sera dei miracoli, un momento estremamente positivo, di felicità, tutta la città festeggia un momento importante, le persone trovano un senso di riunione collettiva autentica, dello stare e vivere la musica assieme ed è per quello che ho scelto il titolo».

Altre canzoni che non possono mancare?

«“Come è profondo il mare”, la prima canzone in cui Lucio ha scritto anche il testo, o “Futura” dove descrive un momento terribile che però viene sempre esorcizzato con la positività e la voglia di vedere un futuro migliore».

In cosa altro è impegnato quest’anno?

«”Made in England”, show con brani di Queen, Elton John e Bowie, canzoni per i parchi Gardaland, un progetto che dovrebbe andare in America e Giappone, concerti con Solieri e una cosa molto bella con il maestro Fio Zanotti».

Un augurio all’umanità?

«Tanta tranquillità e sincerità, rispetto. Fare del bene. È venuto il momento di dare, pensare a un processo di pace globale, rispetto della natura, dell’ambiente, delle persone. Come dice Dalla chi ci rimette sono i poveracci, gli angeli in terra presi nelle reti dell’odio e della violenza».

Elisa Russo, Il Piccolo 24 Maggio 2023  

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