LE LUCI DELLA CENTRALE ELETTRICA

Vasco Brondi, Le Luci Della Centrale Elettrica suona nell’ambito di «Notturni Sonori», stasera alle 22 a Portogruaro (Ve), nel Parco della Pace. Due anni molto intensi per il giovane cantautore di Ferrara: tra i tanti riconoscimenti, il suo debutto «Canzoni da spiaggia deturpata» (La Tempesta/Venus) ha vinto il prestigioso Premio Tenco come migliore opera prima.

Dopo i primi concerti da solo, da un anno a questa parte stai andando in giro con diversi musicisti. Al momento chi ti accompagna?
«Un trio composto da Daniela Savoldi al violoncello, Enrico Gabrielli (polistrumentista già con Afterhours, Mariposa, Calibro 35), Rodrigo D’Erasmo (il violinista che ha sostituito Davide Ciffo negli Afterhours). Poi ogni tanto ci sono degli ospiti, la settimana scorsa ho avuto sul palco Alessandro “Asso” Stefana (che suona, tra gli altri, con Vinicio Capossela). Questo inverno invece ho fatto un tour molto intenso, circa 80 date assieme a Giorgio Canali. Adesso Canali è in giro con il suo progetto Rossofuoco, perché è uscito da poco il suo disco nuovo. Ho avuto modo di vederlo in concerto al Mi Ami di Milano, davvero bello».
Ci sono state delle cose nuove che hai visto al Mi Ami Festival che ti hanno colpito?
«Mi è piaciuto molto un duo che si chiama Il Pan Del Diavolo. Poi – anche se non è una cosa nuova ma un ritorno -, mi è piaciuto molto Edda Stefano Rampoldi (ex Ritmo Tribale). Il suo disco è davvero stupendo, una delle cose più importanti che ho sentito ultimamente».
Come sarà il tuo prossimo disco?
«Non ne ho la più pallida idea! Sarà basato sulla povertà in generale. Pochi strumenti e niente super produzione. Drastico. Non mi sono ancora appassionato più di tanto alle compere di strumenti: quando vado nei negozi e vedo quanto spendono i ragazzini per chitarre e simili, mi sconvolgo».
Hai partecipato anche alla compilation “Stranger Music. A Tribute to Leonard Cohen” con il brano “Diamonds in The Mine”.
«È stato registrato due anni fa con un microfono dell’ipercoop da 12 euro e 99 centesimi».
Stai scrivendo in questo periodo?
«Sì, ho avuto molto tempo per la scrittura. Sono stato fermo tre mesi tra il tour invernale e quello estivo. Nel tour estivo ci sono una ventina di date (molte meno che quest’inverno), quindi ho il tempo per fare le mie cose. Leggere e scrivere. Ad ottobre, Baldini e Castoldi ristampa il mio libercolo con aggiunte parti nuove, sono abbastanza stupito che possa vedere la luce».
Ci consigli un libro?
«Un libro bellissimo che ho appena letto è “L’ultimo sparo” di Cesare Battisti uscito per DeriveApprodi, un documento storico e poetico».
Ci sono episodi di questo tour che finiranno nelle prossime canzoni o scritti?
«No. Ho schifo per le questioni autobiografiche. I momenti belli ci sono stati e sono affari miei».

Elisa Russo,  Il Piccolo 18 Luglio 2009

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