LOS EKEKOS HANGAR TEATRI 07.04.23

«Prendiamo il nome dall’Ekeko, idolo della gioia e dell’abbondanza venerato dalle popolazioni andine di Perù e Bolivia. Il nostro genere è la cumbia, caratterizzata però dall’incontro fra i ritmi latini e le sonorità indie rock. Per noi è fondamentale il suono della chitarra elettrica, che ci caratterizza; la nostra musica è la sintesi perfetta fra le nostre provenienze geografiche, culturali e musicali». Los Ekekos tornano dal vivo all’Hangar Teatri, venerdì alle 20.30, e presentano l’album di debutto “Cumbia en la selva nueva”, composto da dieci brani originali, registrato a Trieste negli studi del Bellavista Music Club di Roberto Amadeo e mixato nel FreeJam studio da Daniele Dibiaggio; c’è la collaborazione di David Cej dei Radio Zastava e la copertina è curata da Debora Vrizzi. Los Ekekos nascono nel 2020 e hanno già pubblicato un ep, nel nucleo originario ci sono l’argentino Jorge Muchut alla voce e chitarra ritmica, i triestini Havir Gergolet alla chitarra solista, Ivan Gergolet al basso e Luca Ciut alle percussioni; si è aggiunto poi alla batteria Lorenzo Fabbro e, intercambiandosi alle percussioni, Jonatan Soria e Alex Kuret. Una band che “viene dal cinema” in quanto i componenti sono attivi in quell’ambito: «Ricopriamo ruoli diversi – spiegano – all’interno della florida industria cinematografica e audiovisiva della regione, ci siamo conosciuti sui set». Muchut, Fabbro e Ivan Gergolet sono registi, Havir Gergolet è fonico e sound designer e Ciut è compositore di colonne sonore. «Il passaggio alla musica è stato naturale, perché le analogie sono molte. La musica e il cinema sono esperienze e creazioni collettive dove bisogna essere in grado di ascoltarsi con profondità, saper fare un passo indietro come singoli e dedicarsi a un risultato di gruppo». L’album è stato anticipato dal singolo e video “Lluvia en la selva nueva”: «Una canzone che parla di un amore proibito, tanto impossibile quanto puro. Nella memoria dell’amante che soccombe permane un ricordo a cui non può sfuggire: il rumore della pioggia che bagna la selva. Il videoclip è un’animazione digitale disegnata da Bronzinska (Agata Becela), una giovane artista polacca trapiantata a Trieste che ha lavorato sulla semplicità potente del colore come espressione di forma, movimento e carattere della nostra canzone». «Esibirci dal vivo – aggiungono – è sempre stato il fine della band e vediamo con gioia che i nostri concerti sono estremamente partecipati. La cumbia è un genere molto coinvolgente, il pubblico si scatena e noi con lui. Per venerdì abbiamo studiato, insieme alla poliedrica artista triestina Paola Pisani, una scenografia che rimanda ad alcune sue installazioni basate sull’interazione con la natura e lo spazio umano all’interno di essa». 

«Nonostante la presenza di musicisti di grande talento – concludono – Trieste è una città estremamente difficile per la musica. Molti locali che proponevano concerti hanno chiuso ormai da anni e c’è una drammatica mancanza di spazi, soprattutto d’inverno. Vanno ringraziate realtà come Hangar Teatri che sono oasi nel deserto, da difendere».

È consigliata la prenotazione. Biglietti su Vivaticket, mail biglietteria@hangarteatri.it, WhatsApp +39 3883980768.

Elisa Russo, Il Piccolo 07 Aprile 2023 

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