Con grande impegno gli organizzatori di Sexto ‘Nplugged sono riusciti a riprogrammare in tempi record il cartellone della storica rassegna musicale di Sesto al Reghena che da quindici anni ospita una selezione di artisti da tutto il mondo. Una sola data annullata (il cantautore scozzese Tom Walker), due big rimandati all’anno prossimo (Cat Power, che si esibirà domenica 20 giugno 2021 e i Foals mercoledì 23 giugno 2021) e tre appuntamenti ripensati per agosto, dal 7 al 9: Low Roar, Teho Teardo e gli Efterklang. Si inizia venerdì alle 21 (biglietti esauriti) con Low Roar, lo straordinario progetto musicale one-man band fondato in Islanda nel 2010 dall’artista californiano Ryan Joseph Karazija, che per l’occasione porterà live “ross.”, il suo ultimo album in studio. «Nelle mie canzoni metto tutto me stesso – dichiara –. Sta poi nelle persone decidere cosa condividere e fare proprio, qualcosa, tutto o anche nulla». «Mi sono già esibito in Italia in passato – continua – e mi sono trovato bene. Ovviamente quando si è in tour non si ha tempo per esplorare davvero le città in cui si suona, quindi mi riprometto sempre di tornarci. Se penso alla musica italiana mi viene in mente Ennio Morricone». Il suo genere è tra rock, elettronica e folk. Ryan, nato a Santa Clara (da papà lituano e mamma messicana) e cresciuto a San Jose, è stato il leader della band indie rock Audrye Sessions dal 2002 al 2010, ha deciso poi di trasferirsi a Reykjavík per vivere con la sua – ora ex – moglie e cominciare a fare musica con il nome di Low Roar, pubblicando l’album di debutto omonimo nel 2011 seguito nel 2014 da “0” e “Once in a Long, Long While…” nel 2017. Lo scorso 8 novembre Ryan ha presentato il quarto capitolo, intitolato “ross.”, nato dalla collaborazione dell’artista con Andrew Scheps, vincitore di tre Grammy Awards (Red Hot Chili Peppers, Adele, Ziggy Marley) e Mike Lindsay (Tunng, Lamp). L’opera discografica onora perfettamente gli ideali sonori di Low Roar, con la sua atmosfera espansiva, impulsi elettronici e un vasto spazio in cui si muovono minimalismo e trame acustiche. Il lancio è coinciso con l’uscita di “Death Stranding”, il videogioco più atteso del 2019 realizzato da Hideo Kojima (Metal Gear), che contiene brani tratti sia da “ross.” che dagli album precedenti di Low Roar, una partecipazione che gli ha dato fama planetaria e lo ha portato in nomination ai Bafta. «La musica per me è quasi una dipendenza – commenta – non posso farne a meno. Registrare, scrivere, chiudersi in studio, stare in tour… se non riempio le mie giornate così, sento un vuoto incolmabile». Oggi vive a Varsavia e registra nel Regno Unito «Ho sempre preso tutto quello che arriva senza avere troppe aspettative – conclude – i mesi passati sono stati sicuramente i più duri della mia carriera. Certo, adesso sarò di nuovo sul palco e sono davvero contento di esibirmi di nuovo, ma quattro concerti non si possono proprio definire un tour. Tanti degli artisti che conosco traggono la loro entrata principale dai live, e si vedono ora sospese le tournée anche fino al 2022. Non so cosa accadrà, ci inventeremo qualcosa ma sono sicuro che la musica, nonostante tutto, non si fermerà mai».
Elisa Russo, Il Piccolo 5 Agosto 2020