«Nel momento in cui sono andata a Sanremo, come succede a molti artisti che diventano ufficialmente e pubblicamente artisti mi sono quasi sdoppiata: Madame nel lavoro e Francesca nella vita reale. Sono persone con ritmi di vita diversi e idee diverse, a una interessa di più la tranquillità, la pace, la salute mentale all’altra… meno. Bisogna nutrire entrambe le parti, quindi ho fatto un po’ e un po’, ho fatto delle pause e ho lavorato molto, sto cercando di ambientarmi». Sì perché Madame, nella vita è (anche) Francesca Calearo, nata a Vicenza il 16 gennaio 2002. Il grande pubblico l’ha scoperta a Sanremo 2021 con il brano “Voce”, ora il suo tour fa tappa a Grado Festival – Ospiti d’Autore giovedì alle 21.30, alla Diga Nazario Sauro. Ad aprire la serata sarà Resem Brady, giovane rapper monfalconese targato B.Entertainment che ha pubblicato l’ep “D’Angelo” e di recente il singolo “Dresscode”. «Il lavoro sul tour – racconta Madame – è stato fatto grazie alla direzione artistica di Luca Faraone che ha praticamente riarrangiato quasi tutti i pezzi. Per il tour estivo mi accompagna Estremo, il dj alla consolle». Prodotto e organizzato da Friends & Partners e Vivo Concerti in collaborazione con Big Picture Management e Sugar Music, il tour ha registrato sold out nei più importanti club italiani e continua ora in versione estiva. In scaletta a Grado non mancheranno i brani del suo esordio discografico “Madame”, album certificato triplo disco di platino, che contiene i singoli “Baby”, “Marea”, “Tu mi hai capito”, “Luna”, il sanremese “Voce”, “Il mio amico” feat. Fabri Fibra e “Bugie” feat. Rkomi & Carl Brave. L’elenco di successi firmati da Madamecomprende anche “Sciccherie”, “17” e “L’Eccezione”, l’ultimo singolo. Difficile incasellarla in un genere, qualcuno parla di pop rap, altri di urban: «Il concetto di urban – prosegue Madame – non lo so spiegare perché è la parola che i giornalisti hanno dato a me per descrivere la mia musica, la verità è che non ho la più pallida idea di che tipo di genere faccio, ha una matrice rap, ha una matrice cantautorale, ha una matrice pop, magari in futuro sarà più rock. Ogni pezzo e ogni messaggio necessitano di un proprio genere, di un proprio strumento. Se nella vita usi sempre uno stesso strumento, fai sempre lo stesso genere, c’è il rischio che poi tu dica sempre le stesse cose. Spero di essere parte di questa nuova rivoluzione musicale, io tendo a fare quello che mi va di fare poi se esce qualcosa di buono benissimo, ma esserne parte o sentirmi dire che ne faccio parte è una delle sensazioni più piacevoli del mondo». Aveva solo 16 anni Francesca, quando firmò il contratto con la Sugar; una figura importante per il suo percorso è sicuramente la manager Paola Zukar (Fabri Fibra, Marracash, Clementino). E nel frattempo è arrivato anche il diploma: «A scuola sono stata promossa con 82, sto continuando a studiare le mie cose grazie anche alle lunghe chiacchierate con Paola, poverina la tengo ore al telefono a parlare di psicoanalisi e filosofia. Sto leggendo “Il maestro e Margherita” di Bulgakov e sto studiando un libro di Jung e approfondendo questioni metafisiche. Sono in un momento in cui studio qualsiasi cosa, leggo qualsiasi cosa, vado ovunque, conosco persone, non ho né un giudizio positivo né uno negativo, mi limito ad apprendere ora. Mi sono staccata dai social per tre mesi, non solo per quello che potevano dire su di me, ma anche sugli altri, mi dà proprio fastidio la gente che giudica in generale».

Elisa Russo, Il Piccolo 13 Luglio 2022  

Articoli consigliati