Ieri sera Madonna ha regalato due ore di spettacolo coinvolgente e ricco di cambi di scena. Dopo i 55mila accorsi qualche giorno fa allo Stadio Meazza di Milano, lo show di Louise Veronica Ciccone è sbarcato allo Stadio Friuli di Udine. Pressoché sold-out, l’afflusso di pubblico è stato notevole: 40mila presenze per la data friulana dello «Sticky & Sweet Tour», già proclamato il tour con il maggiore incasso nella storia per un artista solista.
Un live in cui la parte visiva è strabordante e acrobatica, un evento talmente pieno di input che è quasi difficile da assorbire. Si metabolizza dopo un po’. A metà strada tra un enorme circo, un musical, un luna park e un concerto, preceduto ieri dall’ombra della tragedia che a Marsiglia è costata la vita a due operai impiegati a erigere il palco dove avrebbe dovuto esibirsi domenica. Il concerto di domenica a Marsiglia è stato annullato, e la Regina del Pop, poco prima dell’inizio dello show si è detta “sconvolta per aver appena ricevuto questa notizia così tragica, le mie preghiere vanno alle vittime, alle loro famiglie e a tutti coloro colpiti da questa notizia sconvolgente”. E verso la fine dell’esibizione, visibilmente commossa, ha di nuovo ricordato davanti ai suoi fan la tragedia in Francia, invitando tutti a riflettere sul valore della vita, e della fortuna di essere vivi.
Madonna compare sul palco alle 22 dopo un’attesa resa spasmodica da effetti luce e proiezioni spaziali e psichedeliche. Scenografie mozzafiato, coreografie studiate in ogni minimo dettaglio. Una monumentalità che fa quasi paura. E la musica sembra più che altro imponente colonna sonora del film pieno di effetti speciali a cui si sta assistendo. O, come dicono i maligni, il canto è l’ultima delle discipline presenti. In quanto Regina del pop, non può che entrare in scena seduta su un trono sfarzoso, sopraelevato e posto al centro del palco, accanto a delle gigantesche “M”. Chioma bionda sciolta, stivali neri super fetish, tutina sexy, fisico scolpito in bella mostra, posa lasciva e, ovviamente, ballerini/servi ai suoi piedi. Che sia chiaro da subito: lei è il boss; «è lei che porta i pantaloni», citando il suo ex marito Guy Ritchie. Le esibizioni atletiche sessualmente allusive, al limite del peep show, sono ormai un marchio di fabbrica. Non scandalizzano. O perlomeno, non i suoi fans. Forse qualcuno ancora si chiede se la pop star stia facendo il verso al voyeurismo delle donne o lo stia semplicemente rafforzando. Dubbi e ambiguità sempre ben accetti, quando si parla di questa controversa icona della musica pop.
In apertura, «Candy Shop»: «Sarò la tua unica fermata, negozio di caramelle». Dietro la reincarnazione dolce e appiccicosa della diva c’è lo zampino del giovane produttore prodigio Pharrell Williams, la cui immagine ad un certo punto comparirà sul megaschermo, assieme a quella di Kanye West. Dopo la dolce scorpacciata nel negozio di caramelle, si procede con «The Beat Goes On», con tanto di ballerini a bordo di una Rolls Royce bianca. Il palco, racchiuso da numerosi maxischermi, è un complicatissimo intreccio di pedane e cavità in continuo movimento e trasformazione che diventa addirittura un ring di pugilato durante «Die Another Day». Come preannunciato arriva anche l’omaggio all’amico Michael Jackson, con immagini di Jacko (bellissima e indimenticabile quella del suo volto da bambino con capigliatura afro cotonata) e un ballerino che si esibisce nel celebre moonwalking, creando un velo di inevitabile commozione e grande partecipazione del pubblico. Si tratta dell’unico momento davvero inedito e speciale dell’intero tour. L’ultimo saluto della Regina al Re. La scaletta è ricchissima (più di venti brani) e comprende anche qualche vecchio successo come «Vogue» e «La Isla Bonita», quest’ultima rivisitata in chiave gipsy tanto da ricordare i Gogol Bordello e sicuramente influenzata dalla passione che il loro leader Eugene Hutz ha scatenato nella cantante. (Eugene compare anche nel primo film diretto da Madonna).
Madonna non è quasi mai sola sul palco, eppure è sempre la protagonista: impossibile non focalizzare la propria attenzione sulla sua magnetica presenza. Di lei, agli esordi, dicevano che non era bella, non sapeva ballare e aveva un registro vocale mediocre. Il suo percorso ci insegna, forse, quanto possa pesare la determinazione, la personalità, il carisma. Qualcosa di magico che questa splendida cinquantenne (compirà 51anni il 16 agosto) ha trasformato in una macchina da guerra, che l’ha fatta rimanere sempre sulla cresta dell’onda, osando e reinventandosi di continuo. Camaleontica ma anche grande imprenditrice di sé stessa.
Stupisce il cambio esorbitante di abiti di scena, d’altra parte i numeri del tour sono da capogiro: 3500 costumi, 200 spugne per il trucco (con il trattamento all’ossigeno usato prima di ogni performance), 100 paia di ginocchiere, 250 persone nello staff, tra cui 5 addette al cambio di costume, calcolato in un tempo di un minuto e mezzo, 36 gli stilisti che hanno contribuito all’allestimento del guardaroba. Stupisce, come sempre, l’energia e la forza fisica con cui la Ciccone regge lo show. «Madonna appare per quello che suda», disse giustamente Robert Smith dei Cure e non c’è niente di più reale ed umano delle gocce che imperlano la fronte della diva. Coinvolgente «Music», il cui testo recita: «la musica fa avvicinare la gente, la musica crea i borghesi e i rivoluzionari. E quando la musica inizia non voglio più fermarmi». Il tempo vola così veloce in compagnia della mamma più trasgressiva d’America, che si arriva all’esplosione finale di «Give it 2 Me» quasi senza accorgersene. Brano più che adatto per un finale “aperto”: «non fermarmi ora, non ho bisogno di riprendere fiato, quando si spengono le luci e non resta più nessuno, posso andare avanti ancora e ancora». Sorge il dubbio che lo show volga al termine perché è il pubblico a rimanere senza energia. Lei, mai.
Lo Special Guest dello «Sticky & Sweet Tour» 2009 in apertura di serata è stato Paul Oakenfold. Uno dei nomi più importanti della club culture moderna. Ha remixato pezzi di Rolling Stones, U2, Madonna, Justin Timberlake, Snoop Dog, Muse, New Order, The Cure, Massive Attack e persino Elvis Presley, e ha prodotto The Happy Mondays. Nominato due volte ai Grammy, è presente nel Guinness Book of World Records per essere il più grande DJ nel mondo. Il suo nuovo album, «Pop Killer» sarà pubblicato entro la fine dell’anno. Il tour di Madonna prosegue in giro per l’Europa (il 20 agosto fa tappa a Lubiana), mentre a inizio agosto sarà in radio un nuovo inedito della pop star, a precedere l’uscita di un doppio greatest hits prevista per fine settembre.
Elisa Russo, Il Piccolo 17 Luglio 2009