«Siamo sempre stati divisivi: c’è un sacco di gente che ci ama ed è orgogliosa di quello che stiamo ottenendo e poi c’è una schiera di fans del rock’n’roll “conservatori” che odiano tutto quel che facciamo». Potranno anche dividere, ma i Måneskin sono arrivati – oggettivamente e in tempi record – dove nessuna rock band italiana mai si è neanche sognata. Vincitori di Sanremo e Eurovision, un American Music Award, Billboard Music Award, MTV Europe (e Video) Music Award, una candidatura ai Grammy Award, 40 milioni di copie vendute, ospiti a The Ellen DeGeneres Show e The Tonight Show di Jimmy Fallon, hanno suonato al Coachella e Rock in Rio, aperto ai Rolling Stones, collaborato con icone come Iggy Pop e Tom Morello, perfino Madonna è una loro fan. «Scusate, abbiamo fatto una canzone con Iggy Pop – dice giustamente Damiano – abbiamo aperto un concerto per i Rolling Stones, siamo stati i primi a vincere questo e quello. Cos’altro devo fare per farmi rispettare? Cosa posso fare di più per essere rispettato da Peppino da Molfetta?». Perché sui social ci sarà sempre il Peppino da Molfetta che cercherà di demolirli. Ma loro che sono romani, non possono che rispondere con la colorita espressione “sti…”, ma chi se ne importa. La miglior risposta arriva, ancora una volta, dai fatti e dai numeri: i Måneskin, la band italiana più conosciuta al mondo, sono pronti a conquistare ora anche gli stadi, se Roma e Milano sono già sold-out, c’è ancora qualche biglietto per la data zero che parte proprio da Trieste domenica alle 21 allo Stadio Rocco (apertura porte alle 17, biglietteria alle 16). Oltre 24 mila biglietti venduti, rimane qualche posto disponibile nelle tribune laterali. La band è arrivata in città giovedì per le prove, comparsi online diversi selfie dei fan già allo sbarco in aeroporto di Ronchi. Nessuna indiscrezione sulla scaletta: essendo una data zero, non si può fare riferimento alle precedenti. Certo non possono mancare i pezzi forti dell’ultimo lavoro: “Gossip”, “Timezone”, “Baby Said”, “Gasoline”, “Kool Kids”, “Mammamia”, “Supermodel” e qualche pezzo in italiano dai dischi precedenti come la fortunata “Zitti e buoni” o ancora, eseguiti nelle prove, “Torna a casa”, “Coraline”, “Le parole lontane”, per il resto sarà un’assoluta sorpresa. E da settembre avrà poi inizio il “Rush! World Tour”, che li vedrà per la prima volta protagonisti nei palazzetti e arene di Giappone, Canada e Stati Uniti, toccando i templi della musica internazionale come il Madison Square Garden a New York.
Era il 2017 quando Damiano David alla voce, Victoria De Angelis al basso, Thomas Raggi alla chitarra, Ethan Torchio alla batteria si presentavano alle audizioni di X Factor. Damiano era il più grande, con i suoi 18 anni appena compiuti mentre gli altri erano ancora minorenni: Ethan e Thomas avevano 16 anni, Victoria 17. Il nome scelto è “chiaro di luna” in danese, come le origini di Victoria «Dovevamo presentarci al nostro primo concorso – ricorda la De Angelis – e ci serviva un nome, abbiamo cominciato a tirar fuori parole a caso in danese. Pensavamo di usare Måneskin provvisoriamente ma poi ci siamo affezionati». Standing ovation da subito da parte del pubblico tv, anche se il loro mentore Manuel Agnelli commentava: «tanta stoffa, ma molto “verdi”». In questa storia di successo, qualche merito al leader degli Afterhours va riconosciuto. Anche se quell’edizione del talent, i Måneskin non la vincono. Si piazzano secondi. Arriva però il contratto con la Sony e pubblicano l’ep “Chosen” nel 2017: dentro c’è anche una cover, «Beggin’» dei Four Seasons, sarà proprio questa, qualche anno dopo, a fare da ariete sfondatutto nelle classifiche internazionali. La discografia continua con il primo album “Il Ballo della vita” del 2018, “Teatro d’ira – vol 1” nel 2021 che contiene il brano “Zitti e buoni”, quello della vittoria alla 71esima edizione di Sanremo e della 65esima edizione dell’Eurovision Song Contest, fino ad arrivare al terzo album “Rush!” uscito a gennaio. Il singolo “I wanna be your slave” del ‘21 non può che attrarre l’attenzione di colui che cantava “I wanna be your dog”: «È stato un onore lavorare con Iggy Pop – dicono –. Sentirlo cantare “I wanna be your slave”, sapere che gli piace la nostra musica e vedere un artista del suo calibro così disponibile nei nostri confronti è stato emozionante. Siamo cresciuti ascoltando le sue canzoni ed è anche merito suo se abbiamo deciso di formare una band. È stato bellissimo avere avuto la possibilità di conoscerlo e fare musica insieme». Per la gioia dei rosiconi, pochi mesi dopo vengono pure scelti da Mick Jagger per aprire ai Rolling Stones a Las Vegas: «Il nostro primo stadio, pazzesco. Abbiamo potuto parlare con Jagger e si è rivelato carinissimo, conoscitore della nostra musica. Poi è arrivato Keith Richards che ha detto “non so chi diavolo siete, ma mi hanno detto che siete bravi!” ed è sparito». Sesso, droga e rock’n’roll? Per niente. «Vogliamo lasciare un segno, non ci basta un segnetto. Vogliamo diventare immortali con la nostra musica. La gente – dice Damiano – pensa che ci comportiamo come i Sex Pistols o i Mötley Crüe, ma non siamo niente del genere. Conosciamo bene i rischi legati all’uso di droghe e come possano influenzare il tuo corpo. Io non bevo nemmeno più alcolici». Tra una serata a casa di Madonna a New York, una sfilata Gucci, Chris Martin dei Coldplay che li invita a casa a Malibu dove la sua ragazza Dakota Johnson prepara per tutti una colazione a base di uova, arriva un’altra collaborazione stellare: quella con Tom Morello dei Rage Against the Machine che suona “Gossip” nel loro nuovo album, ospite anche a Sanremo quest’anno. Al momento, starebbero lavorando con il dj di fama mondiale Martin Garrix (Dua Lipa, David Guetta).
Il resto, come titola una loro canzone è solo “Bla Bla Bla”.
Elisa Russo, Il Piccolo 15 Luglio 2023
