MARIANO BULLIGAN E PARALLAX

C’è anche il violoncellista e vocalist friulano, triestino d’adozione, Mariano Bulligan nella mini-tournée italo-slovena dell’ensemble norvegese Parallax, trio contemporaneo di musica improvvisata, a cui si aggiunge la violinista Johanna Seim. Si esibiranno in luoghi evocativi, scelti per l’acustica speciale: mercoledì alle 20.30 nell’ottocentesca Polveriera Napoleonica Garzoni di Palmanova, giovedì alle 21 nella medievale Pieve del Castello di Ragogna, venerdì alle 21 allo storico Caffè Caucigh Jazz Club di Udine, sabato alle 17.30 a Trieste, nel suggestivo Santuario di Monte Grisa, «luogo dall’architettura contemporanea mozzafiato – commenta Bulligan – caratterizzata da una forma piramidale con la punta verso l’interno, alte pareti e vetrate sul golfo triestino che generano un riverbero avvolgente e un ambiente unico». Il tour si concluderà, sabato alle 20.30, in Slovenia al Kud Kussa, club musicale di Lokavec. Da segnalare anche due appuntamenti live in radio: venerdì a Radio Onde Furlane e sabato sulle frequenze di Radio City Trieste, anche online dalle 14 alle 16 nel programma “Fronte del Palco” di Cristiano Pellizzaro. «La nostra musica – afferma il chitarrista dei Parallax – attinge al jazz, alla contemporanea e al folk, e si colloca a metà tra queste tradizioni, è una musica a sé stante».

Inizialmente nel tour doveva esserci la violinista norvegese Anne Hytta, sostituita all’ultimo per malattia dalla tedesca (residente in Norvegia) Johanna Seim. Hytta compare però nel secondo disco recentemente inciso dai Parallax, “Strypetak”, in uscita per l’etichetta Particular Recordings su LP e su tutte le piattaforme di streaming. Nel secondo set dei concerti in regione, l’ensemble norvegese si allarga dunque con Bulligan (con cui collaborano da una decina d’anni) e il contrabbassista trentino Carlo La Manna, in un set acustico contaminato di elettronica minimale, dove gli archi dialogano con gli strumenti preparati (modificati) dei Parallax; in Slovenia ci saranno anche le percussioni di Gal Furlan. «In questo progetto – conclude Bulligan – si genera una forma di ritualità nella musica. I luoghi che ci ospitano sono adatti allo scopo, tutti con un’acustica spettacolare». 

Elisa Russo, Il Piccolo 09 Novembre 2022   

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