MASSIMO PRIVIERO presentazione “Amore e Rabbia” al Caffè della Musica di Trieste il 20.06.19

Amore e Rabbia«Ho vissuto e fatto la mia musica con amore e rabbia. Con sorrisi e lacrime. Con la voce, con le mani e con tutta la forza che avevo in anima. Con quanto talento giudica tu naturalmente»: Massimo Priviero si rivolge al lettore, in «Amore e Rabbia – Il racconto della mia vita» (Volo Libero Ed., pagg 368, 19,99 euro). L’artista nato a Jesolo e milanese d’adozione ripercorre vicende personali e trent’anni di carriera, con 15 album pubblicati, da «San Valentino» del 1988 fino al recente «All’Italia». Forte è il suo legame con il Nord Est: per scrivere questo libro si è ritirato in un piccolo paese di costa del Veneto orientale, nel pezzo di terra dove è nato e cresciuto. Anche Trieste compare nelle sue pagine: qui ha suonato spesso (l’ultima volta al Teatro Miela a fine 2018). Torna oggi alle 21 al Caffè della Musica (by Knulp) di Via dei Capitelli 3. Una serata a ingresso libero, tra dialogo con il pubblico, reading e qualche brano live con la partecipazione di due musicisti triestini, Fiodor Cicogna alla batteria e Alessandro Castorina al basso elettrico.

«Amore e Rabbia» è il romanzo di un’esistenza dove gli amori giovanili Bob Dylan e Bruce Springsteen convivono armoniosamente con Mario Rigoni Stern e Roberto Baggio; la fotografia di un uomo fuori dagli schemi: non etichettabile, solitario, saldo e, tuttavia, assai emotivo. Massimo Priviero – una vita fatta di vittorie e sconfitte, cadute e risalite – ha tenacemente seguito la sua vocazione in costante equilibrio tra musica e poesia, senza mai cedere a compromessi. «È un Priviero sorprendente, perfino fragile, ma che personalmente trovo bellissimo» scrive nella prefazione Matteo Strukul, già autore nel 2009 della biografia dedicata al songwriter veneto “Nessuna resa mai” (Meridiano Zero). Quello di Priviero a fine anni ’80 è un esordio col botto: un contratto con una major, passaggi radiofonici e televisivi, un disco prodotto da Steven Van Zandt della E Street band di Springsteen. Ma le aspettative possono essere un’arma a doppio taglio ed è con empatia che si leggono le disavventure, gli incontri con gli squali della discografia, le scelte sbagliate che hanno portato Priviero a cadere dall’alto (facendosi più male) ma trovando sempre la lucidità per ripartire. Anche se «La musica è uno strumento – scrive il cantautore –. Uno strumento, non uso a caso questo termine, col quale ti salvi la vita, ma che allo stesso tempo ti rinchiude in una prigione solitaria della quale puoi finire col perdere le chiavi».

Elisa Russo, Il Piccolo 20 Giugno 2019

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